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Uncem approva le azioni previste dalle Regioni per contenere la presenza di cinghiali

Marco Bussone è stato confermato presidente nazionale dell'Uncem
Il presidente nazionale dell'Uncem Marco Bussone.

IL CASO Uncem, con tutto il sistema di Enti locali montani, condivide pienamente le linee di intervento indicate oggi dalla Conferenza delle Regioni per il contenimento dei cinghiali. Un’emergenza che Uncem ha più volte rappresentato, con tutti i Comuni montani italiani e che causa gravi i problemi per le imprese agricole e per la sicurezza sulle strade. Il presidente nazionale di Uncem Marco Bussone, riconosce importanti le sette linee di azione proposte e le rilancia, chiedendo a Governo, Parlamento, a tutte le Regioni di agire con efficacia e in tempi rapidi. La prima azione prevista introduce la figura del coadiutore di cui può avvalersi la polizia provinciale nell’attuazione dei piani di controllo. Fra i soggetti attuatori dei piani di controllo, la Conferenza delle Regioni propone di inserire, oltre al Corpo di Polizia provinciale, alla Polizia locale e ai Carabinieri forestali, anche dipendenti delle amministrazioni provinciali o regionali muniti di licenza di caccia e le associazioni di protezione civile in campo faunistico. Inoltre il ricorso al piano di controllo deve essere possibile anche per motivi di pubblica incolumità. eventualmente anche riferiti ad interventi atti a prevenire o ridurre il rischio di incidenti stradali.

Le altre azioni prevedono di: rafforzare ed estendere il prelievo contenitivo degli ungulati anche nelle zone protette e in quelle percorse da incendio; prevedere un’adeguata copertura assicurativa attraverso l’inclusione di tale tipo di responsabilità nell’ambito delle polizze oppure istituendo un apposito fondo per danni incidentali da fauna selvatica;
rafforzare i Corpi di Polizia provinciale;  trasferire integralmente alle Regioni tutti i proventi che attualmente vengono introitati dallo Stato per l’attività venatoria esercitata sul territorio; approvare definitivamente il decreto per indennizzi al 100% dei danni provocati da fauna protetta e riattivare il comitato tecnico faunistico nazionale, strumento ideale per riportare la discussione in seno al Ministero delle politiche agricole e forestali. Uncem aggiunge che, solo insieme, i Comuni montani, possono definire percorsi con le Regioni. Occorre sostenere questo processo e invertire l’inselvatichimento dei territori, causato anche da un marcato abbandono di troppe aree agricole, forestali e produttive.

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