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Viaggio inaugurale del treno storico Alba-Canelli: il resoconto della giornata e le impressioni

Sabato 27 novembre un treno è nuovamente transitato, dopo undici anni, nel tratto da Alba a Neive

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La locomotiva a vapore Gr.640 143 in partenza dalla stazione di Alba.

FERROVIA Stimare il numero di persone presenti in uno spazio aperto è impresa difficile, ma sicuramente quelle che aspettavano nelle stazioni di Alba e Canelli, sabato 27 novembre, superavano il centinaio. Il motivo è stato il ritorno del treno sulla tratta Alba-Neive, al momento soltanto per fini turistici. Partito da Torino Porta Nuova e composto da vetture Centoporte del 1936, ad Alba si è agganciato con la locomotiva a vapore Gr.640 143 dei primi del Novecento. Lungo il tragitto, soprattutto in prossimità delle fermate di Barbaresco, Neive e Castagnole delle Lanze, si sono visti striscioni, banchetti e gente festante.

Al traguardo, dopo undici anni di chiusura della linea, si è arrivati grazie a Fondazione Fs, ente collegato al gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della tutela del patrimonio storico e museale. Insieme a Rfi, dal 21 ottobre 2020 ha iniziato un lavoro di sfalcio della vegetazione, rimozione dei cumuli di detriti e messa in sicurezza delle gallerie, tra le quali la Raineri e la Ghersi. Il tratto tra Castagnole delle Lanze e Nizza Monferrato, invece, è stato riattivato tre anni fa.

«Il Piemonte è una terra fatta di ferrovie disegnate con una lungimiranza fuori dal comune dal conte di Cavour, che vi ha dotato di una linea unica in Italia, con linee centripete su Torino e di gronda. Nel 1985 il ministro Signorile, con un decreto, soppresse 3.500 chilometri di ferrovia. Dagli archivi, risulta che  l’anno dopo passivo delle Ferrovie aumentò di dieci miliardi di euro. Tagliare non recupera nulla dal punto di vista del bilancio dell’azienda» ha dichiarato l’ingegner Luigi Francesco Cantamessa, direttore di Fondazione Fs, durante il taglio del nastro avvenuto intorno alle 10.30 alla stazione di Alba.

Cantamessa: «Galleria Ghersi sembrava uno scoglio insuperabile. Ci siamo entrati un anno fa, abbiamo messo dei controlli elettronici per eventuali movimenti della calotta e rinforzato le centine in ferro. Oggi è una galleria percorribile  con una minima cautela da parte del treno turistico».

«Da undici anni lavoriamo per la riattivazione di una tratta, importante e fondamentale non solo per la nostra città ma per tutto il territorio. Questo è un punto di partenza non un punto di arrivo. Sono convinto riusciremo a portare casa un risultato strategico» ha affermato il sindaco Carlo Bo, in merito alla possibile riattivazione per il trasporto dei pendolari con treni a idrogeno.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha aggiunto: «L’idrogeno è anche compatibile con quel percorso ciclabile in cui noi crediamo e che può coesistere insieme al treno».

Gli sbandieratori del gruppo Città di Alba hanno salutato la partenza del convoglio. Il clima che si respirava era di ottimismo e felicità: il treno aiuta lo sviluppo economico, accorcia le distanze tra i vari centri e, dando la possibilità di non usare la propria automobile, porta a una riduzione delle emissioni.

La locomotiva è anche considerata un simbolo del progresso. Ed effettivamente, scendendo alla stazione di Canelli, basta fermarsi un attimo e pensare a quanto, nell’Ottocento, le industrie vinicole della città abbiano beneficiato, per il loro sviluppo, dell’arrivo dei binari.

Il sindaco di Canelli Paolo Lanzavecchia  ha affermato: «Oggi ripartiamo dai treni storici, un mezzo di trasporto bellissimo. L’augurio è che, con i finanziamenti e i bandi del Pnrr, si possa proporre una mobilità sostenibile e ripristinare la tratta. Questo va fatto per la scuola, per i servizi e per tenere legati Langhe Monferrato e Roero a un tipo di turismo sostenibile come quello che porta il treno».

Anche a Canelli c’era la banda cittadina, insieme ai cittadini festanti. Il direttore di Fondazione Fs Cantamessa è stato portato idealmente in trionfo dagli attivisti dei comitati che chiedono da anni la riapertura delle tratte piemontesi sospese: a nome di tutti, Gianni Rinaudo di Spiriti liberi gli ha consegnato una targa.


Per partecipare al convegno “Il treno storico come motore di sviluppo dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe Roero e Monferrato, patrimonio dell’umanità Unesco”, al pomeriggio è arrivato il ministro del turismo Massimo Garavaglia. I temi affrontati sono stati la possibile riapertura della linea per il servizio di trasporto passeggeri, il definitivo abbandono dell’ipotesi di costruzione di ciclovie al posto dei binari e le opportunità rappresentate dalla trazione a idrogeno. Tra i relatori, vi erano il ministro Giancarlo Giorgetti, collegato da Bruxelles, l’ingegner Cantamessa, l’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi, l’omologa della Lombardia Maria Grazia Terzi e altri rappresentanti di amministrazioni locali e associazioni.

Al momento, Fondazione Fs e Rfi stanno lavorando per riportare in attività, entro la primavera, una parte della linea Chivasso-Asti sospesa dal 2012.

Davide Barile

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