ASTI Il Piemonte ospita una delle più importanti collezioni europee di cetacei fossili frutto di oltre due secoli di ricerche sul territorio, scavi, attività di restauro e conservazione. I fossili, in parte provenienti dalla collezione dell’Università di Torino e in parte da quella del museo paleontologico territoriale dell’Astigiano, comprendono oltre duecento reperti attribuibili a balenottere, delfini, balene grigie e cetacei arcaici del Miocene e Pliocene provenienti soprattutto dal Monferrato e dall’Astigiano. Tra questi si trova il bel reperto di balenottera pliocenica (vissuta tra i 3,4 e i 3 milioni di anni fa), soprannominata “Tersilla”, recentemente attribuito alla nuova specie Marzanoptera tersillae grazie a uno studio approfondito che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Zoological journal of the linnean dociety da un gruppo di ricerca congiunto dell’Università di Torino (coordinato dal professor Giorgio Carnevale e comprendente i ricercatori Michelangelo Bisconti e Marco Pavia) e del museo paleontologico territoriale dell’Astigiano (Piero Damarco). Lo studio di questa balenottera è stato assistito da una Tac realizzata al dipartimento di radiodiagnostica dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti che ha rivelato dettagli anatomici altrimenti invisibili all’ispezione visiva. In particolare grazie alla Tac è stata possibile la ricostruzione delle ossa uditive (l’udito ha un’importanza eccezionale nella vita dei cetacei) e del calco endocranico.
Lo studio del calco endocranico virtuale, della sua morfologia e delle sue dimensioni è stato pubblicato alcuni giorni fa sulla prestigiosa rivista Brain, behavior and evolution da un gruppo di lavoro coordinato dal professor Giorgio Carnevale e composto da Michelangelo Bisconti, Marco Pavia, Riccardo Daniello (Università di Torino), Piero Damarco (museo paleontologico astigiano) e Giandonato Tartarelli (scuola Normale di Pisa). Attraverso una serie di misurazioni e di equazioni è stato infatti possibile ricostruire le dimensioni corporee di Tersilla, che era lunga circa 6,8 metri e pesava circa 1.300 chili e il suo cervello è risultato essere circa 4.390 centimetri cubici e pesante 4.500 grammi.
Il progetto delle Tac continua attraverso una collaborazione con l’ospedale Cardinal Massaia di Asti e che prevede la scansione di 20 reperti allo scopo di ricostruire le fasi salienti dell’evoluzione del cervello di cetacei pliocenici e miocenici piemontesi.
Il 17 settembre è stata inaugurata la mostra Balene preistoriche, nella chiesa del Gesù del palazzo del Michelerio dove hanno sede l’ente di gestione del Parco paleontologico e il museo paleontologico astigiano. La mostra comprende diversi reperti portati all’attenzione del grande pubblico per la prima volta da due secoli a questa parte. Nella mostra è stata inserita la prima stampa 3D di un calco endocranico virtuale di una balenottera fossile ed è proprio quello di Tersilla.