Il Piemonte vuole anticipare l’obbligo di mascherina all’aperto. Oggi la decisione

Fase 2: mascherine per i bambini, i consigli dei pediatri

TORINO Il Piemonte si prepara alla zona gialla, da lunedì 27, e per mettere in sicurezza il Natale sta valutando di anticipare a venerdì 24 l’obbligo della mascherina all’aperto. Ad Alba e Bra, dopo le ordinanze dei rispettivi sindaci, la mascherina all’aperto è già obbligatoria.

In attesa del pre-report del Ministero della salute e dell’Istituto superiore di sanità, il governatore Alberto Cirio incontrerà oggi prefetti e presidenti di provincia per mettere a punto una ordinanza che metta «più al riparo questo weekend di feste natalizie».

Per il secondo giorno consecutivo, giovedì 22 dicembre, i contagi sono stati sopra quota 3 mila, ma a preoccupare è soprattutto l’occupazione dei posti letto in ospedale: stabili le terapie intensive, nei reparti ordinari sono 854 i pazienti ricoverati.

Individuati altri due casi Omicron, che diventano così quattro in tutto. Si tratta di due donne conviventi, madre e figlia, della provincia di Torino. Entrambe vaccinate con due dosi, sono in buone condizioni di salute: la mamma di 55 anni è asintomatica, mentre la figlia di 20 anni è paucisintomatica. Entrambe erano risultate positive a un test antigenico rapido e al successivo test molecolare.

«Le evidenze scientifiche attuali confermano che la maggior parte dei tamponi antigenici, e in particolare quelli usati in Piemonte, individuano i casi di positività anche in presenza di variante Omicron», sottolineano il professor Giovanni Di Perri, responsabile del dipartimento malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, e la dottoressa Valeria Ghisetti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia. «La velocità nell’individuazione dei casi di contagio è più che mai utile in questo momento di alta circolazione del virus e i test rapidi antigenici danno un contributo importante al sistema di tracciamento. Resta fondamentale, però, il senso di responsabilità di ogni cittadino nel limitare le occasioni di contagio. La prudenza deve continuare a essere la regola guida di ogni nostra azione, oggi più che mai».

«L’80% dei ricoverati nelle nostre terapie intensive riguarda persone non vaccinate e questo, oltre a essere un pericolo per loro stesse, rappresenta un pericolo anche per la collettività, perché priva il sistema di posti letto necessari alla cura di altre patologie e mette a repentaglio il proseguimento di quella quotidianità e socialità che così faticosamente abbiamo riconquistato. Per questo vaccinarsi è fondamentale ora più che mai» sottolineano il presidente Cirio e l’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi.

Parlano di caos tamponi i consiglieri regionali Daniele Valle (Pd) e Francesca Frediani (M4o), ma per la Regione Piemonte «il pre-report settimanale del Ministero della salute e Iss, della settimana 13-19 dicembre, conferma le buone performance del sistema di tracciamento del Piemonte con una media di 3 giorni tra l’inizio dei sintomi e l’esecuzione del tampone per verificare l’eventuale positività al Covid, tempo ben sotto la soglia massima di 5 giorni che il Ministero indica come ottimale».

Ansa

Banner Gazzetta d'Alba