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La cerca e la cavatura del tartufo sono patrimonio Unesco

La cerca e la cavatura del tartufo sono patrimonio Unesco

ALBA «La cerca del tartufo è un viaggio silenzioso, una sfida: nebbia, umidità, freddo sono lì, a due passi dal tartufaio». Così recita il libretto che viene consegnato ai partecipanti all’evento di questa mattina, giovedì 16 dicembre, in sala Fenoglio in cui, in diretta con la commissione Unesco, dovrebbe essere sancito il riconoscimento della cerca e della cavatura del tartufo a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.

Il presidente del Centro nazionale studi tartufo, Antonio Degiacomi, a pochi minuti dall’inizio dell’evento spiega che la commissione Unesco in questi giorni deve valutare circa 40-50 pratiche candidate a diventare patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. Si tratta di saperi specifici ed eterogenei, o anche elementi folkloristici molto particolari come la modalità di costruzione di una piroga, la tradizione di Pulcinella, antichi giacimenti fossili. Degiacomi, pur preferendo non rilasciare dichiarazioni prima del verdetto definitivo riguardo alla cerca e alla cavatura del tartufo, spiega che la decisione dell’assemblea rappresenta soltanto l’esito di un percorso di sensibilizzazione durato anni – e lascia dunque trapelare la fiducia in un responso positivo.

Qui sotto il filmato realizzato per sostenere la candidatura:

È iniziata ufficialmente la sessione con cui la Commissione Unesco stabilirà se alcune pratiche e culture meritano la nomina a patrimonio dell’Unesco. Attualmente stanno valutando l’Ornek, una decorazione ornamentale tipica dei Tartari della Crimea, in Ucraina.

Il verdetto sulla cerca e cavatura del tartufo patrimonio Unesco 5

Ora è ufficiale, la Commissione Unesco ha approvato la candidatura italiana: la cerca e la cavatura del tartufo sono ufficialmente patrimonio immateriale dell’umanità.

 

m. v. e l.g.

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