La tragedia di Davide, accoltellato a New York

Tragedia a New York: l'albese Davide Giri accoltellato a morte
Davide Giri

ALBA I fendenti che lo hanno raggiunto al torace, mentre si trovava nei pressi del campus della Columbia university, non hanno dato scampo all’albese Davide Giri: inutile la disperata corsa verso il Mount Sinai Saint Luke’s hospital, il trentenne è spirato fra le braccia dei paramedici, poco dopo le 11 di giovedì sera (le 5 di venerdì 3 dicembre in Italia).

Il ragazzo, molto conosciuto in città, per l’opera di volontariato svolta nelle parrocchie di Santa Margherita e Mussotto e per aver giocato a calcio nelle giovanili cittadine, aveva raggiunto gli Stati Uniti dopo la laurea, per un master alla scuola di ingegneria e scienze applicate. Nella Grande mela si è consumata la sua tragedia: Davide Giri stava rientrando a casa dopo una partita a calcio con la sua squadra, il New York international, quando, all’angolo fra Amsterdam Avenue e la 123ª strada, nel quartiere di Manhattan è stato aggredito da Vincent Pinkey, un ragazzo di 25 anni, membro della gang Every body Killer, che lo ha colpito a morte. Poche strade più in là, l’omicida, finito in carcere 11 volte per rapine e altri reati, commessi a partire dal 2012, ha pugnalato un altro italiano, lo studente Roberto Malaspina, ventisette anni, negli Stati Uniti per un viaggio studio.

Dopo averlo lasciato a terra sanguinante per alcune ferite alla schiena, Pinkey si è diretto verso Central park: qui gli agenti della Polizia lo hanno arrestato, mentre stava minacciando, forse con la stessa arma, un altro giovane, intento a passeggiare con la fidanzata. Al momento la Polizia di New York esclude una correlazione fra i due fatti di sangue: a un isolato dal luogo dove Giri è stato ucciso, però, un’altra studentessa, Barnard Tessa Majors, era stata accoltellata a morte nel 2019, nel corso di una rapina.

Immediate le reazioni all’aggressione mortale, che ha scosso la Columbia university dove l’albese era ricercatore: il rettore Lee Bollinger ha parlato di una notizia «triste e scioccante». Gli studenti e colleghi lo hanno ricordato, con una fiaccolata, domenica 5 dicembre. Renato Saracco, rettore del Politecnico di Torino, dove Giri si era laureato ha espresso vicinanza alla famiglia del giovane, «uno studente brillante che, come molti laureati aveva deciso di proseguire gli studi all’estero».

Ad Alba è stato il vescovo Marco Brunetti a parlare in vece dei genitori: «Nel visitare i familiari ho condiviso il dolore dei suoi cari affranti. I genitori mi hanno detto: “Davide era molto di più di quello che i giornali hanno scritto, veramente rispettava il quarto comandamento, onora il padre e la madre, e aveva un grande senso della famiglia”». Un messaggio ripreso anche dal primo cittadino Carlo Bo: « Quanto successo è incredibile anche solo a parlarne. Chi è genitore si rende conto di questa assurda tragedia».

d.g.

Il ricordo della sua insegnante: «Era riservato ma allo stesso tempo un punto di riferimento»

La città si è stretta attorno alla famiglia di Davide Giri, vittima casuale della follia omicida di un altro giovane, che gli ha tolto, d’improvviso, un avvenire raggiante.

Le tappe della vita di Giri e i traguardi raggiunti si trovano sulla sua pagina personale, nel portale della Columbia university: dopo la laurea in Information technology engineering al Politecnico di Torino – un corso di studi internazionale tra Italia e Cina – aveva conseguito il master in ingegneria elettronica, poi era volato in America, prima a Chicago e, dal 2016, a New York. Qui era ricercatore e assistente, con molte pubblicazioni scientifiche.

Uno studente brillante da sempre, fin dagli anni del liceo scientifico Cocito, dove si è diplomato nel 2009, come ricorda la docente di italiano e latino Daniela Paganelli. «Davide è stato un mio alunno nel triennio: era estremamente brillante, da subito ha dimostrato di avere una forte propensione per le materie scientifiche, ma allo stesso tempo era molto aperto verso quelle umanistiche. Ricordo le sue versioni di latino, sempre molto precise. Era riservato, ma allo stesso tempo un punto di riferimento per i compagni: alcuni di loro mi stanno scrivendo e non riescono a capacitarsi della tragedia».
E aggiunge: «Siamo tutti costernati, anche perché, per anni, abbiamo condiviso i corridoi del Cocito con il papà di Davide, Renato, prima che proseguisse il suo percorso di insegnamento al classico; anche quando suo figlio era mio studente, il papà lavorava qui». Da anni Renato Giri, docente di matematica e fisica, è per il Govone, come spiega il preside Roberto Buongarzone suo collega anche allo scientifico, «uno dei punti fermi». Venerdì mattina, ha appreso della morte del figlio a scuola, durante quella che sembrava una normale mattinata di lezione.

«Non riusciamo a renderci conto di quanto è accaduto: ci stringiamo attorno a Renato, alla moglie Giuseppina e ai figli Caterina e Michele», prosegue Buongarzone. «Aiuteremo la famiglia con i contatti a New York: ho lavorato nel settore e, nei giorni scorsi, ho effettuato una serie di telefonate con l’Unità di crisi della Farnesina, così da mettere in contatto i familiari con il Consolato italiano. Cerchiamo di dare una mano».
I colleghi del Govone e gli studenti del professor Giri hanno anche organizzato un momento di preghiera in ricordo di Davide che si terrà oggi (martedì 7 dicembre), alle 13.30 nel duomo di Alba, celebrato da don Dino Negro.

f.p.

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