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Nuove regole: vietate le feste piazza, chiuse le discoteche, super green pass nei bar

PANDEMIA Niente feste in piazza e discoteche chiuse fino al 31 gennaio, niente più caffè al bancone per i non vaccinati, super pass (che si ottiene solo con il vaccino) per andare in un museo o in palestra, mascherine Ffp2 obbligatorie per bus e metropolitane, andare allo stadio o al cinema, tamponi a campione per chi entra in Italia anche dai valichi di frontiera, 9 milioni per garantire uno screening nelle scuole e assicurare il rientro in sicurezza dopo le vacanze.

Con omicron salita al 28% dei casi e destinata a esplodere nelle prossime settimane e il record assoluto di positivi in quasi due anni di pandemia, oltre 44mila in 24 ore il 23 dicembre, il Governo vara l’ennesimo decreto per cercare di contenere la pandemia ma è scontro sull’obbligo vaccinale nel mondo del lavoro.

Il testo approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri, 10 articoli in tutto nella bozza, non prevede l’obbligo di vaccino né per i dipendenti della pubblica amministrazione né per altre categorie. Una misura che era stata sostenuta in primis dal ministro della Pa Renato Brunetta, da quello della salute Roberto Speranza, ma anche da altre forze di maggioranza, tra cui Italia Viva.

Lo stesso premier Mario Draghi sarebbe stato favorevole, visto che nella conferenza di fine anno era stato proprio lui ad aprire alla possibilità. In Cdm però diversi ministri, quelli della Lega in particolare, hanno espresso dubbi, sia sulla praticabilità dell’obbligo sia sulle categorie da includere.

La discussione sarebbe stata anche tesa ma alla fine si è deciso all’unanimità di rinviare ad una successiva valutazione. Che potrebbe esserci dopo il 3 gennaio, quando è in programma la nuova indagine dell’Iss sulla variante omicron.

Se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, ha ribadito il premier, si agirà in ogni caso «in tempi brevissimi», con l’obbligo per tutti che resta «sullo sfondo».

Tutte le misure adottate

NIENTE FESTE IN PIAZZA E DISCOTECHE

Il decreto prevede lo stop a tutti gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti. Una misura presa anche per uniformare le varie decisioni che erano state già adottate da Regioni e sindaci. Chiuse anche le discoteche e i locali da ballo.

SUPER GREEN PASS ANCHE PER IL CAFFÈ AL BAR, MUSEI E PALESTRE

Un’altra misura molto dura è l’estensione del green pass rafforzato a settori che fino a oggi ne erano esclusi. Fino alla conclusione dello stato di emergenza, previsto al momento per il 31 marzo, potranno prendere il caffè o mangiare al bancone solo i vaccinati e i guariti: il decreto prevede infatti l’obbligo del super green pass anche per i servizi di ristorazione al banco, mentre fino a oggi bastava il pass base. Ma il pass rafforzato, a partire dal 30 dicembre, è esteso anche a musei e luoghi di cultura, a piscine, palestre e sport di squadra, ai centri benessere e ai centri termali, ai centri culturali, sociali e ricreativi, alle sale gioco, sale bingo e casinò. Non si potrà più entrare con il solo tampone. Per accedere a Rsa e hospice, invece, si dovrà aver fatto il booster oppure, se si hanno solo due dosi, bisognerà fare anche il tampone. E anche il Vaticano prova a blindarsi, mettendo l’obbligo del pass rafforzato per chi lavora nello Stato pontificio, per chi accede ai servizi e per i visitatori. Esclusi solo i fedeli che vanno a messa.

MASCHERINE ALL’APERTO E FFP2 SU BUS E METRO

Ampiamente annunciato, arriva l’obbligo di utilizzo anche all’aperto in tutto il paese fino al 31 gennaio delle mascherine. Non solo. Il Cdm ha deciso di estendere l’obbligo delle Ffp2 fino alla fine dello stato d’emergenza per cinema, teatri, stadi, palazzetti e mezzi di trasporto compresi bus e metrò. In tutti questi luoghi, inoltre, è vietato il consumo di cibi e bevande. Nel decreto non c’è invece un intervento per calmierare i prezzi delle FFp2, come era stato chiesto da Forza Italia e Italia Viva.

GREEN PASS A 6 MESI

Altro intervento pienamente condiviso e suggerito dagli scienziati era la riduzione della durata del pass. Dal primo febbraio varrà 6 mesi poiché ormai è certo che la protezione dei vaccini cala fortemente dopo 180 giorni. La misura scatterà dunque tra 40 giorni proprio per dare tempo a tutti coloro che non la hanno ancora fatta di fare la terza dose. Con un’ordinanza del ministero della salute verrà inoltre anticipata ulteriormente la possibilità di fare il booster: da 5 a 4 mesi.

RAFFORZATI I CONTROLLI ALLE FRONTIERE

Il Governo ha infine deciso di rafforzare i controlli alle frontiere: verranno fatti in aeroporti, porti, stazioni e valichi terrestri dei test antigenici o molecolari a campione su chi entra in Italia. In caso di positività, si dovrà andare in isolamento per 10 giorni, se necessario anche nei Covid Hotel «in modo da garantire la sorveglianza sanitaria per tutto il periodo necessario»

Matteo Guidelli, Ansa

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