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Si punta al sottopasso per le auto

INFRASTRUTTURE La questione del doppio sottopasso pensato per tentare l’unificazione della città – collegando il quartiere Oltreferrovia al centro – è stata affrontata dalla commissione comunale dei lavori pubblici, che ha iniziato a lavorare per la ricerca di una soluzione che al momento privilegi il sottopasso viario rispetto a quello pedonale. Spiega l’assessore ai lavori pubblici Luciano Messa: «Quello che stiamo studiando, partendo dalla proposta progettuale che ci ha presentato l’architetto Luigi Marenco della Geo engineering di Torino, è un collegamento viario che permetta il transito di automobili, camioncini e bus, mentre per quello ciclopedonale rimangono valide le ipotesi che ne prevedono due uscite: la prima di fronte alla stazione ferroviaria e la seconda sul lato dei giardini di piazza Roma».

Si punta al sottopasso per le auto
Il passaggio a livello vicino alla stazione Fs rappresenta uno dei problemi storici della viabilità braidese.

Per il collegamento che consenta il transito dei diversi mezzi di trasporto, si sta recuperando la grande mole di lavoro fatta quando si trattò di disegnare una nuova viabilità legata sia al recupero dell’ex scalo merci della ferrovia sia al progetto (poi decaduto) di realizzazione della nuova scuola media.
«In queste settimane si stanno intensificando i colloqui con diversi funzionari di Rfi (Rete ferroviaria italiana) del compartimento torinese», aggiunge l’assessore Messa, «per capire bene la disponibilità delle Ferrovie a cedere terreno utile per disegnare il sottopasso carrabile, che certamente dovrebbe sbucare in piazza Giolitti, bypassando in questo modo il trafficato nodo di via Trento e Trieste. Nel versante dell’Oltreferrovia invece lo sbocco del tunnel sarà certamente nell’area di via Giovanni Piumati, ma non siamo ancora giunti a definire il punto esatto».

Conclude il sindaco Gianni Fogliato: «La scorsa settimana, in occasione del viaggio del treno a vapore, ho avuto modo di sedermi a fianco di alcuni dirigenti Rfi, con i quali il discorso è inevitabilmente caduto su questa opera che la città attende da tempo. Loro si sono dimostrati interessati a collaborare per poter rendere concreto il nostro progetto».

Valter Manzone

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