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Oltre alla gastronomia Alba, Bergamo e Parma unite anche dal commercio

ALBA La creatività di Alba, Bergamo e Parma, già unite nel distretto delle città Unesco per la gastronomia passa anche attraverso le rispettive associazioni dei commercianti.

Venerdì 21 gennaio, nella sala del Consiglio comunale di Alba, Associazione commercianti albesi, Ascom Bergamo e Ascom Parma hanno firmato un protocollo d’intesa per realizzare iniziative ed eventi che colleghino i tre territori italiani all’insegna della forza e rappresentatività dei rispettivi sistemi economici.

La firma in calce all’intesa è stata apposta dai tra presidenti: per Alba Giuliano Viglione, per Bergamo Giovanni Zambonelli e per Parma Vittorio Dall’Aglio.

«Quella delle città creative è una rete tra 295 località di tutto il mondo, nei vari settori dell’economia e della cultura», sottolinea Viglione. «Uno dei temi che l’Unesco pone alla base di questa rete è la collaborazione per una crescita comune, attraverso regolari scambi di esperienze. Tredici sono le città italiane riconosciute per le proprie peculiarità e Bergamo, Parma ed Alba sono quelle individuate per l’enogastronomia, una fama che le accomuna: la firma del protocollo di intesa rinsalda la volontà di cooperare con azioni condivise».

«L’incontro di oggi – afferma Zambonelli – sancisce l’unione di tre territori ad alta vocazione enogastronomica che condividendo una visione desiderano dare un ulteriore sviluppo alla cultura del settore ed aumentare l’attrattività turistica. L’estate scorsa ci ha insegnato quanto sia forte il desiderio di tornare a viaggiare, con un ritorno di un turismo estero (Francia, Svizzera, Germania che avevamo un po’ perso) e con un’esplosione di flussi dai Paesi dell’Est, particolarmente sensibili al richiamo enogastronomico».

«In un Paese come l’Italia – aggiunge Dall’Aglio – primo nel mondo proprio per l’eccellenza e la qualità dei suoi prodotti enogastronomici, queste tre città si ritrovano oggi accumunate da un prestigioso riconoscimento che deve essere promosso e valorizzato il più possibile. Cultura del cibo e qualità dei prodotti gastronomici costituiscono infatti un grande patrimonio di visibilità che, unitamente agli altri punti di forza che queste città naturalmente possiedono (come arte, storia e natura) deve essere valorizzato e messo a sistema per attrarre flussi di turismo principalmente dai mercati internazionali. L’accordo sottoscritto oggi conferma ancora una volta che unire le forze nella promozione turistica dei nostri territori è l’arma vincente».

«Ci fa piacere che le Ascom di Alba, Bergamo e Parma abbiano deciso di firmare la loro alleanza nella nostra città», considerano il sindaco di Alba Carlo Bo e l’assessore albese alle città creative Unesco Emanuele Bolla. «Il network nasce proprio per creare sinergie e collaborazioni e questa iniziativa dimostra ancora una volta che il grande lavoro svolto in rete contribuisce a rafforzare i territori. Il Comune di Alba, insieme all’Associazione commercianti albesi, sta investendo molto nel settore della gastronomia, che rappresenta sempre più un prodotto turistico da valorizzare in modo coordinato con tutti gli enti e le istituzioni locali: nel 2022 ci aspettano grandi sfide e l’alleanza tra Alba, Bergamo e Parma è uno strumento in più per affrontarle al meglio».

«Alba, Bergamo e Parma – afferma il presidente della Federazione italiana pubblici esercizi, Lino Stoppani – sono i tre lati di un distretto gastronomico italiano unito da materie prime e prodotti tipici straordinari. Ma sono anche tre territori con una storia e un potenziale eccezionale dal punto di vista della ristorazione, dove qualità, creatività e cultura si uniscono creando quel patrimonio dell’umanità che l’Unesco tutela e promuove. Fipe è felice di far parte di questa storia di valore e valori, interpretati dai pubblici esercizi quali “beni culturali viventi” e raccontati anche dalla nostra Carta dei Valori della ristorazione che mettiamo a disposizione di questo progetto».

L’incontro tra realtà associative in ambito Confcommercio e i vertici della Fipe è stato occasione per uno scambio di informazioni su argomenti di stringente attualità che interessano la categoria dei pubblici esercizi, artefici dell’eccellenza gastronomica universalmente riconosciuta: dal problema dei ristori alle attività della somministrazione (bar, ristoranti ecc.) al tema della difficoltà nel reperire personale qualificato, al caro energia che sta incidendo sensibilmente sui costi fissi delle imprese, alle diverse problematiche del settore, fino al ventilato rincaro della tazzina di caffè.

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