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Asti e Moscato d’Asti docg oltre 102 milioni di bottiglie prodotte, con +11% rispetto al 2020

MODIFICA DEL DISCIPLINARE: IL MARCHIO DEL CONSORZIO DIVENTA SIMBOLO COLLETTIVO E VA SULLE FASCETTE.

Il Consorzio dell'Asti protagonista all'evento Artisti del panettone

ASTI Un 2021 da ricordare quello dell’Asti docg, che nonostante le difficoltà della situazione globale, chiude l’anno con numeri importanti che fanno ben sperare per il futuro: oltre 102 milioni di bottiglie prodotte, con un incremento dell’11% rispetto al 2020. La crescita a doppia a cifra ha riguardato sia il Moscato d’Asti (+10%), sia l’Asti spumante (+12%), le bollicine aromatiche piemontesi più apprezzate nel mondo.

Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio dell’Asti commenta: «La chiusura dell’anno è stata molto positiva per entrambe le tipologie della nostra denominazione. Questi numeri testimoniano la bontà del lavoro svolto insieme ai produttori del territorio e alle aziende consorziate e ci spronano a fare sempre meglio. Nel 2022 abbiamo in programma diverse iniziative sia a livello nazionale, sia internazionale. In particolare, riprenderemo con forza le attività di promozione sui mercati esteri più strategici, bloccate a causa della pandemia».

Tra le novità di questo inizio anno c’è anche l’approvazione in via definitiva da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, della richiesta di modifica del disciplinare della docg dei vini Asti, come proposta dai consorziati. Tra le modifiche apportate, la più visibile è sicuramente quella che fa diventare il logo del Consorzio il marchio collettivo della denominazione: l’immagine di San Secondo, santo patrono della città di Asti e figura centrale del marchio consortile, apparirà anche sulle fascette docg che, per legge, devono essere applicate sulle bottiglie di Asti e Moscato d’Asti.

Fabio Gallina

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