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Cinque ragazzi per il Servizio civile

GIOVANI Saranno oltre 56mila i volontari che, per un anno, prenderanno parte al Servizio civile: tra loro, cinque opereranno ad Alba, scelti dal Comune per occupare due posti al Teatro sociale e uno ciascuno alla Biblioteca, all’Informagiovani e al museo Eusebio, coinvolti in un progetto intitolato “Giovani comunicano cultura”.

L’opportunità, riservata a chi rientra nella fascia tra i 18 e i 28 anni, sarà presentata mercoledì 19 gennaio alle 17, in un incontro via Internet con Carlotta Boffa, assessora albese alle politiche giovanili, alcuni rappresentanti della Provincia e i responsabili dei settori culturali cittadini.

Per partecipare è necessario richiedere i dati d’accesso scrivendo un’e-mail a informagiovani@comune.alba.cn.it . La scadenza per inoltrare le domande sul sito domandaonline.serviziocivile.it è mercoledì 26 gennaio alle 14.

Spiega Simonetta Pavese, referente del Teatro sociale: «Ogni anno, i ragazzi scelti sono inseriti pienamente nell’organico e ci supportano in tutte le attività. I volontari si sono sempre dimostrati affidabili e motivati. Cerchiamo di promuovere l’integrazione tra di loro facendoli, in ogni occasione possibile, lavorare assieme. L’obiettivo, tramite le loro azioni, è di avvicinare le nuove generazioni alla cultura. L’impegno è di venticinque ore settimanali e, oltre alla retribuzione base di 444 euro, diamo la possibilità di usufruire della mensa».

Davide Barile

Lorenzo, come un jolly in biblioteca

Per fornire un quadro sulle attività svolte durante il Servizio civile, abbiamo sentito tre volontari, tutti residenti nella capitale delle Langhe, attualmente coinvolti nel settimo mese del progetto albese dello scorso anno.

Cinque ragazzi per il Servizio civile

Lorenzo Revello è stato selezionato per la biblioteca Giovanni Ferrero. Ventitré anni, dopo aver frequentato il liceo artistico Pinot Gallizio si è iscritto all’Accademia di belle arti di Cuneo. Il suo percorso di studi è terminato due settimane prima d’iniziare l’attuale esperienza sociale.

In precedenza, aveva partecipato a progetti promossi dall’Informagiovani e, da alcuni anni, è istruttore di minibasket.

Lorenzo: «Nella scelta di inoltrare la candidatura hanno influito i consigli di mia zia, che anni fa era stata obiettrice di coscienza», spiega. Durante i primi mesi, Lorenzo è entrato nel meccanismo alla base del sistema bibliotecario, difficilmente comprensibile da chi sta fuori.

Continua il giovane: «Le mie mansioni vanno dal servizio prestiti e restituzione ai rapporti con le altre biblioteche. Durante l’estate, ho organizzato gli appuntamenti promossi dal Comune. Io e la mia collega Simona, avendo studiato in quell’ambito, ci siamo occupati anche della progettazione grafica delle locandine. Il bando nazionale prevede ore di formazione da svolgere a livello provinciale: per questo, di tanto in tanto ci capita di andare a Cuneo, dove incontriamo i volontari della Granda».

Il giudizio tracciato da Lorenzo, ora che ha superato il giro di boa, è positivo: «Come dico sempre, il Servizio civile non si può descrivere in poche parole. Non ci si annoia mai, siamo dei jolly pronti a tutto: se manca qualcuno lo sostituiamo e possiamo anche cimentarci in ogni tipo di attività, compresa la parte burocratica del lavoro».

d.ba.

Rosita, dallo studio al teatro Busca

Rosita Pepe, avendo compiuto 28 anni a gennaio 2021, si è trovata a salire sull’ultimo treno ancora disponibile per il Servizio civile. Diplomata al liceo artistico, ha poi studiato all’Atelier teatro fisico Radice di Torino.

Cinque ragazzi per il Servizio civile 1

Nel suo curriculum trovano spazio esperienze di studio e recitazione in Danimarca, a Berlino, a Roma e in Toscana.

Nove anni fa, insieme alla mamma Daniela Febino e all’amica Marta Salomone, ha fondato il collettivo Scirò, un gruppo teatrale che si rivolge principalmente ai più piccoli. «Da sempre vivo a contatto con questo mondo, che è anche il mio. Il Servizio civile mi ha dato l’opportunità di capire il funzionamento del teatro della mia città, un’opera architettonica unica. Qui mi occupo davvero di tutto: dall’organizzazione alla pianificazione della stagione teatrale, fino alla pubblicità e alla vendita dei biglietti. Accolgo il pubblico, preparo le sale e, allo stesso tempo, posso assistere agli spettacoli. Al termine, poi, bisogna smontare. Mi resta, durante la giornata, molto tempo libero, che impiego per dedicarmi ai miei progetti, sempre in questo ambito».

Tra i vantaggi offerti dall’esperienza, Rosita mette in evidenza «l’opportunità, quasi unica per i giovani, di collaborare ad ampio raggio con gli addetti alla cultura».

d.ba.

Simona, che lavora all’Eusebio

Simona Sampò, nata nel 1994, dopo il diploma in grafica al Mucci di Bra si è laureata, sempre nello stesso ambito, all’Accademia delle belle arti di Cuneo. In mezzo, un’esperienza di studio a Venezia e una vacanza studio nel regno unito.

Cinque ragazzi per il Servizio civile 2

La scelta di candidarsi per il Servizio civile non è stata casuale, bensì dettata da ideali profondi. Spiega la giovane albese: «Oltre a essere un’opportunità molto buona per inserirsi in un ambiente lavorativo e fare esperienza, ha alla base un fine nobile.

La storia dell’obiezione di coscienza, frutto di lotte forse poco note, va portata avanti con i giovani d’oggi, anche se la leva militare non è più obbligatoria».

La sua esperienza non si è rivelata monotona. Continua Simona: «Io, Lorenzo e Rosita stiamo lavorando sia singolarmente che in squadra e vediamo la realtà in prospettive differenti. Sono al museo Eusebio e mi trovo molto bene, sia per quanto riguarda il lavoro che nei rapporti con i miei giovani colleghi. Curo soprattutto la didattica per i bambini, facendo scoprire loro com’è, nella pratica, il mestiere dell’archeologo. Anche la parte relativa alle scienze naturali è molto apprezzata, specialmente dai piccoli che arrivano da Torino. Essendosi mai confrontati con la natura, vivono il tutto come una scoperta».

d.ba.

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