Con l’aumento delle bollette le piscine stanno affondando

Con l’aumento delle bollette le piscine stanno affondando

ANALISI Le piscine sono servizi pubblici. È ciò che ricorda la lettera inviata alla Regione e al Governo dalle Amministrazioni di undici Comuni della provincia (Cuneo, Alba, Bra, Canale, Cortemilia, Fossano, Montà, Saluzzo, Savigliano, Sommariva Perno e Roccabruna), interessati a preservare il servizio fornito dagli impianti natatori, oggi al centro di una forte crisi. Il Covid-19 ha portato a una contrazione dell’utenza del 50%, con punte di limitazione della capienza del 70%. A fronte di una situazione già critica per la diminuzione degli iscritti, si è aggiunto il caro energia, con l’aumento del costo delle bollette che va dal 70% al 100% rispetto al periodo prepandemico.

Luca Albonico, presidente del comitato Piemonte e Valle d’Aosta della Federnuoto, nonché presidente del Centro sportivo del Roero che gestisce le piscine di Alba, Sommariva Perno, Cuneo, Savigliano e Asti, conferma: «Non possiamo reggere un anno intero se permane questa situazione. Se confronto la bolletta del 2019 con quella del 2021 l’aumento è del 100% sul prezzo finale del kilowatt. E non possiamo ribaltare il costo sulle utenze. La pandemia ha avuto un risvolto molto pesante. Tra febbraio 2020 e giugno 2021 abbiamo avuto oltre 300 giorni di chiusura». Un impianto medio, come stima Albonico, paga 70mila euro l’anno per l’energia elettrica e 100mila euro di metano. «Occorre un ammortizzatore al caro bollette, con un aiuto da parte delle istituzioni e la creazione di un fondo regionale a sostegno dei Comuni proprietari di impianti natatori, affinché si possano continuare le attività senza interruzioni», si legge nella lettera.

Quando le gestioni non riuscivano a ottenere ricavi sufficienti ad affrontare le spese, i Comuni nella maggior parte dei casi rinunciavano all’affitto e agli eventuali canoni. Così è successo alla piscina di Canale, gestita dalla società Alba nuoto di Pierpaolo De Giorgi. «Nei due anni passati abbiamo chiesto un affitto calmierato all’Amministrazione comunale, che ci ha aiutato a trovare una soluzione per restare aperti. La necessità del green pass rafforzato lascia fuori una parte della popolazione e le scuole sono reticenti a organizzare attività in piscina», spiega De Giorgi. La struttura canalese è dotata di un impianto a energia solare che scalda l’acqua e consente di pagare, come sostiene De Giorgi, 500 euro al mese di riscaldamento per circa sei mesi l’anno. Una cifra importante che consente di risparmiare fortemente sul metano.

La piscina di Cortemilia già a fine novembre aveva annunciato i problemi che oggi vengono segnalati. Afferma il sindaco Roberto Bodrito: «L’attività non è stata sospesa. Abbiamo chiuso la struttura fino al 30 gennaio per limitare i danni della zona gialla in cui ci troviamo attualmente, ma contiamo di riaprire. La nostra Amministrazione si è caricata i costi dell’utenza (nel 2019 pari a 85mila euro) per evitare la chiusura di un servizio così importante. Il rincaro che stiamo vivendo obbliga a trovare soluzioni immediate che diano respiro: uno storno, un contributo che ci permetta di andare avanti».

Ribadisce il sindaco di Sommariva Perno, Walter Cornero: «Il sistema non è più sostenibile. Una piscina come quella di Sommariva spende intorno ai 220mila euro all’anno tra energia elettrica e metano. Aspettiamo con fiducia una risposta dalla Regione». Aggiunge il sindaco di Alba Carlo Bo: «È inconcepibile un aumento così sconsiderato. Servono soluzioni strutturali. In un momento come questo, un simile rincaro sembra una speculazione verso chi si trova più in difficoltà. Ci sarà un confronto con il gestore per fornire un aiuto concreto che possa tamponare la situazione».

A Bra la piscina realizzata dal Comune è stata ceduta a un privato, ma l’Amministrazione si impegna a versare 25mila euro all’anno per mantenere prezzi agevolati. Spiega l’assessore Daniele Demaria: «Abbiamo firmato la lettera per preservare un servizio essenziale alla cittadinanza. Ci interessa che la piscina continui a operare a beneficio della popolazione».

Federico Tubiello

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