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Prestava soldi a usura alle connazionali: arrestata, nel Savonese, una badante ucraina

SAVONESE All’incarico di badante a tempo pieno affiancava una redditizia attività di prestito a usura alle connazionali in difficoltà economiche, che utilizzavano il denaro per aiutare i famigliari nel paese d’origine. Il secondo lavoro della donna, una cinquantenne di nazionalità ucraina, non è sfuggito alle verifiche della Guardia di finanza di Savona che l’ha arrestata, su indicazione della Procura locale e denunciata per i reati di usura aggravata ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Le fiamme gialle hanno ritrovato, nella sua abitazione, alcuni volumi, veri e propri libri mastri scritti in cirillico, contenenti le registrazioni dei debiti contratti da otto donne, anche loro impiegate come badanti e l’impegno al pagamento.

La donna, secondo i calcoli della Guardia di finanza, oltre ad applicare un interesse prossimo al 60% del capitale prestato (somme fra i tre e gli ottomila euro), esigeva le rate mensili, gli interessi, fino all’estinzione della posizione debitoria, che poteva avvenire soltanto pagando l’intero importo prestato, in unica soluzione: in questo modo otteneva di legare a sé le proprie vittime, facendole vivere in una condizione di crescente stress e ansia. Il fermo è stato operato, nei giorni scorsi, per evitare la fuga della donna: nella sua abitazione sono stati trovati anche tremila euro in contanti, provenienti dalle rate versate dalle connazionali; i conti correnti analizzati hanno reso ulteriore conferma del modus operandi, mostrando disponibilità non compatibili con il mestiere di badante esercitato dall’indagata.

Davide Gallesio

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