LIBRI La letteratura sportiva è un genere che, da alcuni anni, sta prendendo piede anche in Italia. Non si tratta di elencare semplicemente avvenimenti, trofei e sconfitte: ciò che contraddistingue le opere è la descrizione dell’ambiente in cui le imprese sono avvenute, del contesto storico in cui si sono sviluppate e dei risvolti sociali che hanno generato. Se dietro alla penna c’è del talento, ecco che allora la narrazione delle gesta sportive diventa quasi epica. Nella nostra zona, un valido rappresentante del filone è il pralormese Danilo Crepaldi. Autore di Una storia da raccontare sul centenario dell’Albese, squadra di cui è stato allenatore del settore giovanile per un decennio, negli anni ha riportato su carta alcuni grandi protagonisti del calcio jugoslavo e sovietico: in Pallone entra quando Dio vuole, La legge del colonnello e Storia di un campione triste racconta le vite di Boskov, Lobanovskij e Zavarov.
A novembre è uscito, edito da Urbone publishing, il libro Per sempre con noi, dedicato alla memoria di Christian La Fauci, scrittore specializzato nel calcio britannico morto prematuramente a luglio, a causa di un arresto cardiaco, nel suo appartamento di Genova. A idearlo è stato Danilo Perolini di Radio Crujff, programma radiofonico nel quale Christian era ospite fisso. Il volume è composto da trentasei racconti di scrittori e giornalisti che si occupano di calcio. Tra loro, c’è anche Crepaldi, che con La Fauci aveva instaurato un rapporto di amicizia.
Racconta il pralormese: «La nostra conoscenza era prevalentemente epistolare, spinta da interessi comuni. Con lui avevo in progetto la stesura di un libro sulla pallacanestro in Jugoslavia, sport di cui possedeva una grande conoscenza. C’eravamo incontrati per la prima volta a Genova nel 2018, quando ero stato invitato a partecipare alla trasmissione Gradinata sud sull’emittente Primocanale. Non poteva spostarsi molto da casa perché doveva accudire la mamma non autosufficiente; l’unica eccezione era per andare a vedere il Genoa allo stadio. Poco, si è spenta anche lei, impossibilitata a chiedere aiuto. Una vicenda molto triste, Christian se n’è andato nell’indifferenza generale e i due corpi sono rimasti nell’alloggio, sito in un condominio in piena Genova, per giorni. Il libro è il modo migliore per onorarne la memoria, si parla principalmente di football britannico e del suo amato Genoa e il ricavato andrà in beneficenza. Nel mio racconto, siamo seduti al tavolino di un bar nella zona dello stadio di Marassi e Christian inizia a parlarmi del portiere nordirlandese Pat Jennings, che chiuse la carriera nel 1985 all’Arsenal.
L’idea mi è venuta ricordando un aneddoto: una volta mi raccontò che a Stella, suo paese d’origine nell’entroterra savonese, aveva partecipato a un torneo di calcio femminile come estremo difensore mettendosi una parrucca e camuffandosi da donna. Istintivamente gli dissi “Allora eri simile a Pat Jennings, avevi i capelli lunghi come lui!”. Partendo da questo episodio, ho sviluppato la mia storia in suo ricordo».
Oltre alla piattaforme Internet e alle librerie specializzate, il volume è acquistabile sul sito www.urbone.eu.
Davide Barile
