Trelilu, 30 anni da festeggiare: musica al Busca di Alba

L’INTERVISTA A concludere la rassegna Teatro del territorio al Sociale di Alba saranno, domenica 13 marzo alle 21, i Trelilu. Il nome dello spettacolo, Lilumania. Trent’anni di musica in dialetto piemontese, ricorda i tre decenni di attività del quartetto formato da Roberto Beccaria “Magister Spiegazza” (voce), Roberto Bella “Bertu” (chitarra e voce), Pier Renzo Ponzo “Peru” (clarinetto, ciarafi e voce) e Francesco Bertone “Franco” (contrabbasso, ciarafi e voce). I musicisti provenienti da Carrù, Piozzo e Mondovì hanno messo in pista a dicembre il ventesimo album, con undici inediti e quattro successi rivisitati.

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I Trelilu: Peru, Franco, Magister Spiegazza e Bertu.

Roberto Bella, come ha avuto inizio tutto questo?

«Era proprio il 13 marzo, del 1992. Io, Pippo (Filippo Bessone, nel gruppo fino al 2012, nda) e Piero ci esibimmo al Silver bar di Caraglio: fu la prima uscita dei Trelilu. Sei mesi prima, assieme a Pippo cominciammo a buttare giù un repertorio in dialetto, mentre Piero entrò poco dopo. Controcorrente, seppur non volutamente, ci piaceva l’idea di cantare canzoni divertenti in piemontese. Volevamo esibirci nelle piole, scroccare cena e fare festa. Nel giro di pochi mesi conoscemmo anche Franco, ma ormai avevamo stampato i manifesti con scritto Trelilu e il nome suonava bene. Iniziammo per scherzo e ci trovammo ad avere un consenso incredibile».

Canzoni divertenti, ma non solo.

«Nel nostro repertorio abbiamo qualche brano legato alla canzone popolare, come Ven che ’n duma. Sono brani più riflessivi, scelti da corali e gruppi della tradizione piemontese. La cavala, invece, è divertente e fa pensare. Si tratta, in questo caso, di una versione riadattata di una storia che esiste in molti Paesi ed è raccontata in molte lingue del mondo».

All’epoca puntare sul piemontese fu qualcosa di innovativo?

«In quegli anni c’era, in generale, un po’ di vergogna a usare il dialetto. Se parlavi in piemontese, eri quasi considerato un barot. Abbiamo allora scelto di vestirci da campagnini e, ridendo e scherzando, di mettere in musica modi di dire e abitudini che avevamo addosso. Probabilmente siamo stati anche un veicolo per la trasmissione del piemontese ai giovani. Abbiamo sempre pensato a note e melodie, ma mai a come le parole debbano essere scritte correttamente in piemontese: lo lasciamo agli accademici. Durante le esibizioni, poi, cerchiamo sempre di riprodurre le situazioni da ostu, con la bottiglia in mezzo al tavolo. Ci siamo cuciti addosso un suono povero ma essenziale. Nei nostri testi riportiamo una specie di “italiacano” che parlavano i nostri genitori, i quali si sforzavano di insegnarci la lingua di Dante pur non sapendola».

Cosa porterete sul palco il giorno del vostro trentesimo compleanno?

«Le celebrazioni sono iniziate alla fine dell’anno scorso con l’uscita del disco, anche in vinile. La foto di copertina è un po’ da figli dei fiori, siamo in una spiaggia sul Tanaro tra Clavesana e Farigliano. Mania, poi, vuol anche dire maniglia: idealmente, apriamo una porta di trent’anni e guardiamo oltre. Durante lo spettacolo ci sarà spazio per nuovi brani e grandi classici. Insieme a noi, suoneranno i due musicisti che hanno collaborato per il disco: il percussionista brasiliano Gilson Silveira e Joele Barbero (bombardino e basso tuba). Ci sarà anche Margherita Oggero, scrittrice e nostra fan da sempre: il suo intervento parlerà di come si rideva in piemontese nella Torino del boom economico. Infine, saranno con noi i campioni della pallapugno, capitanati da Roby Corino, già nostro ospite alle celebrazioni per i vent’anni, quando faceva incetta di titoli. Il pretesto, questa volta, è costituito proprio dal brano Balon, contenuto in Lilumania».

Lo stesso Roberto Corino – vincitore di quattro scudetti e tre coppe Italia, oltre ad altri trofei – aggiunge, sulla partecipazione dei campioni di pallapugno alla serata: «Canteremo e suoneremo tutti insieme, sarà un bel momento a un mese dalla ripartenza del campionato di pallapugno: la serata sarà una sorta di presentazione. Io suonerò la tromba, Enrico Parussa la chitarra. Le voci saranno Massimo Vacchetto, Davide Barroero e Michele Vincenti. Cercheremo di improvvisare sulle note della canzone Balon. Speriamo di divertirci, faremo una prova e poi vedremo».

I biglietti sono acquistabili al botteghino (giovedì dalle 15 alle 18 e domenica prima dello spettacolo), alla libreria La torre e su www.ticket.it.

«Siamo pronti ad affrontare una grande tournée e siamo disponibili per altre serate, possiamo andare dappertutto. Pro loco, facciamo appello a voi», chiude Bella.

Davide Barile

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