Il Medical hotel “occupato”: «La casa è un diritto, invece di costruire utilizziamo gli spazi disponibili»

Ad ALBA, dietro la maschera di opulenza e benessere, si aggrava l’emergenza abitativa. Sono almeno 200 le famiglie che avrebbero diritto a un alloggio popolare ma ne rimangono sprovviste, bloccate in una perenne lista d’attesa. Eppure le strutture vuote o in stato di abbandono sono tantissime. Una stasi lunga decenni che ha spinto il gruppo Assemblea in movimento a occupare simbolicamente il Medical hotel di Via De Amicis, “colosso” di oltre 8mila metri quadri che potrebbe essere usato per accogliere famiglie in difficoltà.

La struttura è stata progettata dalla fondazione Giovanni e Ottavia Ferrero come casa di riposo specializzata nella cura delle persone affette da Alzheimer.

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Spiegano gli attivisti: «Il fallimento dell’ente ha lasciato l’immobile nelle mani della cordata di banche, con a capo il gruppo Bnp Paribas, che all’epoca ne finanziò la realizzazione. Il cantiere è fermo dal 2008: i lavori erano ultimati all’ottanta per cento con finestre, porte e bagni già installati. L’incuria dei proprietari ha portato lo stabile a divenire per lungo tempo oggetto di furti e vandalismi: nell’ultimo anno è stato precario ricovero per persone senza dimora».

Sabato 21 maggio il gruppo ha piazzato le tende nel cortile del Medical hotel rimanendo in presidio fino al giorno successivo. Un gesto simbolico per chiederne la riqualificazione: «I proprietari, senza oneri per le casse pubbliche, lo mettano a disposizione dell’Amministrazione comunale per riutilizzarlo a scopo abitativo. Le esigenze insoddisfatte sono molteplici: famiglie in attesa di una casa popolare, giovani in cerca del primo alloggio, lavoratori stagionali nelle nostre vigne. L’elenco potrebbe continuare».

Il Medical hotel “occupato”: «La casa è un diritto, invece di costruire utilizziamo gli spazi disponibili»

Gli attivisti concludono osservando come la casa dovrebbe essere un diritto di tutti: «Da anni le politiche pubbliche hanno ceduto il passo al mercato: il partito del mattone ha costruito in eccesso, ma questo non serve a risolvere il bisogno abitativo di una fascia sempre più ampia di persone. Il diritto negato alla casa si intreccia alla negazione del diritto a vivere la città. Riqualificare e riutilizzare: non serve consumare e cementificare altro suolo».

Sara Elide

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