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L’inaugurazione della Censa a San Benedetto Belbo (FOTO E VIDEO)

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SAN BENEDETTO BELBO La restaurata Censa di Placido Canonica, rivendita di tabacchi e negozio di alimentari ricorrente in numerose opere di Beppe Fenoglio, è stata inaugurata sabato 14 maggio davanti a un folto pubblico. «Un progetto in cui il Comune ha fortemente creduto, siamo orgogliosi di presentarla in occasione del centenario fenogliano» ha detto con orgoglio il sindaco Emilio Porro. Numerosi gli interventi di autorità, studiosi e persone legate allo scrittore albese, moderati dal giornalista di Gazzetta d’Alba Fabio Gallina.

Bianca Roagna, direttrice del Centro studi Beppe Fenoglio, ha affermato: «Sulla Censa Fenoglio fa la stessa operazione di Manzoni in I promessi sposi. L’osteria diventa centrale nel racconto del viaggio di Renzo, così come la Censa è il luogo dove entrano e arrivano i personaggi, accolti da Placido».

Daniele Cerrato, consigliere comunale delegato alla cultura e figlioccio di Fenoglio, è partito da un concetto caro a suo padre, il maestro Ugo, grande amico dello scrittore: «Una delle sue parole cardine era restituzione.  Lo disse anche durante il suo intervento nel concerto dei Csi nell’ottobre 1996: sentiva il dovere morale di restituire a Beppe quello che lui gli aveva dato in  vita, in termini di crescita morale e civile. Lo stesso concetto ha guidato l’Amministrazione comunale e la comunità di San Benedetto per il recupero della Censa. D’altronde, il paese è conosciuto perché Fenoglio ne ha parlato nei suoi scritti. L’unico  turismo che abbiamo è di tipo culturale».

In seguito, Cerrato ha spiegato che il Comune farà di tutto per concedere la cittadinanza onoraria postuma a Fenoglio.

Margherita, la figlia dello scrittore, ha aggiunto: «Non erano ancora passati dieci anni dalla morte di mio padre, ma San Benedetto già alla fine degli anni Sessanta gli dedicò una via».

Dentro la Censa è stato dato ampio spazio ai contenuti multimediali, con letture di brani fenogliani animate dalle voci di Paolo Tibaldi e Damano Grasselli. Sono stati ripristinati gli arredamenti dell’epoca in cui il negozio era in funzione e, al piano superiore, è stata predisposta una stanza per ospitare scrittori, pittori e artisti: a loro, in cambio, sarà chiesto soltanto di lasciare un’opera al paese.

D’ora in avanti, sarà possibile visitare la Censa in autonomia, attraverso un’applicazione e un codice Qr.

Davide Barile

 

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