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Marello chiede notizie certe sui lavori del Lotto II6 sub a dell’Asti-Cuneo

Dice Marello: «Le previsioni di iniziare i lavori a giugno sembrano ben lontane dal realizzarsi».

Regione: Marello è contrario all'ipotesi di creare una nuova grande Asl

TORINO Il consigliere regionale del Pd, Maurizio Marello, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata al Consiglio regionale chiedendo notizie sul prosieguo dei lavori del Lotto II6 sub a dell’autostrada Asti- Cuneo. In particolare Marello ha ricordato le parole dell’assessore Marco Gabusi che, il 14 gennaio, in occasione di una sua precedente interrogazione, in riferimento al lotto sub a, ex tunnel di Verduno, rispondeva che la data di inizio lavori era prevista per il giugno 2022 e la fine lavori dopo 30 mesi, ovvero a gennaio 2025. Specificava l’assessore che il rispetto delle date dipendeva dai tempi di approvazione dei lavori: procedimento di valutazione di impatto ambientale, accertamento della conformità urbanistica e approvazione del progetto esecutivo da parte del ministero delle Infrastrutture.

«Sulla stampa locale», prosegue Marello nell’interrogazione, «in queste settimane si è parlato di un ulteriore adempimento, ovvero il procedimento di comparazione dei due progetti (quello del tunnel e quello del viadotto in superficie) che molto correttamente il ministero deve svolgere affidandolo a un soggetto tecnico super partes, al fine di confrontarne vari aspetti tra cui quello di sostenibilità ambientale». Appresa questa notizia Marello constata che: «ormai a fine maggio risulta allo scrivente che la conferenza dei servizi per la VIA non sia ancora stata convocata e che la procedura di comparazione non sia ancora stata avviata». Conclude il Marello: «Pare pertanto che le previsioni dell’assessore siano ben lontane dal realizzarsi e per questo sono a chiedere notizie certe in merito».

È arrivata la risposta dell’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi: «Il procedimento di valutazione dell’impatto ambientale delle opere si sarebbe dovuto concludere il 18 aprile e la Regione ha rispettato i suoi 60 giorni di tempo. Alla data odierna il ministero della Transizione ecologica non ha ancora inviato la richiesta d’integrazioni alla società concessionaria (avrebbe dovuto inviarla entro il 10-12 maggio). È evidente che questo non ci soddisfi, mentre non sta mancando la collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili. I ritardi non sono dunque imputabili alla Regione Piemonte».

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