Abitare il piemontese: la parola della settimana è ardì

Coraggioso, audace; individuo che agisce intrepido, arzillo, vispo, gagliardo, brioso.

Abitare il piemontese: la parola della settimana è ardì
Vittorio Adriano © www.oscarwine.it

ABITARE IL PIEMONTESE Le parole di ogni settimana hanno diverse caratteristiche per essere scelte e analizzate. Una di queste è la non immediata traducibilità tra piemontese e italiano. Questa settimana però facciamo un’eccezione. Ardì è un aggettivo, un sostantivo, ma anche un verbo: ardire. Ardì (al femminile ardìa) significa coraggioso, vivace, sempre in movimento e vispo, se vogliamo trovare un sinonimo ulteriore, arzillo è la parola giusta, insomma qualcuno sempre in movimento. Ardì significa anche ridire, replicare e ribattere, azione tipica proprio di chi ha il coraggio di farsi le proprie ragioni, magari con le buone maniere. Il Repertorio etimologico piemontese ricorda che l’avverbio ardiman somiglia molto al gallicismo hardiment, ma l’origine è da ricondurre al germanico hardjan (indurire, rendere forte) + mente (mente, animo). Steme ardì è auspicabile per dire a qualcuno Statemi bene! Un altro bell’augurio per incitare a essere sempre pronto e disinvolto è la raccomandazione esclamativa ardì e sempre an piòta! che oggi diremmo stai sempre sul pezzo!

Ardì diventa tante cose, come il cognome Ardito (tipico piemontese). Gli Arditi furono anche soldati scelti nel Regio esercito italiano durante la prima guerra mondiale, raggruppati in reparti d’assalto e particolarmente addestrati per imprese rischiose. L’aggettivo di questa settimana è riferito certamente a persone con qualità audaci, ma non solo. Anche una risposta può essere ardita, una salita particolarmente ripida, oppure un vino quando si presenta gagliardo, vin ArdìEsiste davvero un vino che si chiama così e che rispecchia tutte le caratteristiche della parola di questa settimana, a cominciare da chi lo ha prodotto e se n’è andato troppo presto, appena qualche giorno fa. Chi ha conosciuto Vittorio Adriano non può che averne un bel ricordo. Il mio è di una sera nel cortile di casa sua, a San Rocco Seno d’Elvio, dopo una grigliata, a scherzare amabilmente in buona compagnia. Si dice che i leoni non muoiono mai, si addormentano soltanto. Vittorio era un leone. Voglio ricordarlo sorridente bevendo un buon bicchiere di vino, Ardì

Paolo Tibaldi

Banner Gazzetta d'Alba