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Giornali e giornalisti cattolici: ascoltare con l’orecchio del cuore

ASCOLI PICENO Il nuovo polo della comunicazione della diocesi di Ascoli Piceno ha accolto il nono Meeting nazionale dei giornalisti della Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici. L’incontro, moderato dal presidente nazionale Ucsi, Vincenzo Varagona, ha registrato due momenti importanti: prima il convegno dal titolo “Ascoltare con l’orecchio del cuore” e poi l’inaugurazione del polo della comunicazione diocesano.

Ad aprire i lavori don Giampiero Cinelli, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali, che, dopo aver salutato i presenti, ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale: «Prima di iniziare vorrei ringraziare Simone Incicco, ideatore del meeting nove anni fa, che si è molto prodigato affinché si svolgesse regolarmente ogni anno. E così è stato: prima a Grottammare in presenza e poi nell’ultimo biennio in modalità a distanza a causa della pandemia. L’anno scorso prese parte all’incontro anche il presidente del Parlamento Europeo, il compianto David Sassoli. Oggi finalmente si torna in presenza e siamo davvero molto felici di essere qui ad Ascoli Piceno, segno di una collaborazione che parte da lontano e che ormai si consolida sempre più. Infatti, pur svolgendosi sempre a Grottammare, in tutte le edizioni del meeting, una delle tre giornate è sempre stata trascorsa nell’entroterra ascolano: ricordo un incontro al palazzo dei Capitani di Ascoli, uno ad Arquata del Tronto, un altro ad Offida e uno al carcere di Ascoli, un’esperienza davvero molto formativa».

A seguire ha preso la parola il vescovo della diocesi di Ascoli Piceno, mons. Giampiero Palmieri, il quale ha illustrato in maniera sintetica il tema della giornata, “Ascoltare con l’orecchio del cuore”. Invitato da don Giampiero a pregare per la pace, infatti, Palmieri ha commentato il capitolo 14 di Geremia da cui è tratta l’espressione che dà il titolo al convegno ed in cui il profeta invita i fratelli a essere artigiani di pace, sottolineando quanto quelle parole siano attuali.

Dopo aver portato il loro saluto il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, e l’assessore regionale al bilancio, Guido Castelli, che da tanti anni sostengono il meeting nazionale dei giornalisti, il convegno è entrato nel vivo con l’intervento di Mauro Ungaro, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici: «La nostra federazione raccoglie quasi 200 testate in tutta Italia e l’elemento fondante e caratterizzante di ciascuna è la diocesanità: non ci può essere un giornale diocesano se non c’è un rapporto con la Chiesa locale, se non c’è un rapporto con il territorio.  Il tema che il Santo Padre ci affida quest’anno sembra porci dinanzi a un controsenso: in un mondo come il nostro, infatti, in cui ventiquattro ore al giorno siamo circondati da parole, dire di ascoltare sembra quasi un paradosso, perché il verbo ascoltare presuppone un silenzio. L’ascolto a cui siamo chiamati, invece, è qualcosa di completamente diverso: è un atteggiamento che ha come presupposto prima di tutto una relazione personale, una relazione che deve essere caratterizzata da un silenzio rispettoso, ma carico di attese verso quello che l’altro ha da dirci e soprattutto deve essere caratterizzato dall’accettare che ci lasceremo cambiare da quello che l’altro ci dirà, dalla sua storia e dalle sue parole. Questo è quello che siamo chiamati a fare da comunicatori che mettono al centro del loro Ministero diaconale il loro servizio, perché – a mio parere – l’informazione cattolica è prima di tutto una diaconia alle Chiese. Il papa dunque ci ricorda che l’ascolto è il primo ed indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione. E ci ricorda che tra l’ascoltatore e l’ascoltato ci deve essere una relazione, quella che in ambito giuridico chiameremo rapporto sinallagmatico, ovvero che indica che una prestazione non può esserci senza un’altra prestazione. Perché il dialogo non diventi un duologo, è necessario che l’io e il tu siano protesi l’uno verso l’altro».

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