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Maturità, è conto alla rovescia

Tra timori e speranze, i maturandi albesi raccontano la prima prova 11

SCUOLA Ventidue giugno: manca meno di un mese all’inizio della maturità 2022. E se rimangono una serie di punti di chiarire per quanto riguarda la logistica – in primis il Ministero dell’istruzione dovrà precisare se i ragazzi dovranno indossare o meno le mascherine – il resto è tutto chiaro: sarà il primo esame “tradizionale”, dopo due anni di maturità in versione Covid-19, con un unico colloquio orale. Così, mercoledì 22 giugno, si terrà la prima prova d’italiano, uguale per tutto il Paese: ci saranno sette tracce tra cui scegliere. Il giorno seguente sarà la volta delle materie d’indirizzo: per esempio, al liceo classico ci sarà latino, allo scientifico matematica, economia aziendale per gli studenti di ragioneria, per poi proseguire con le altre scuole. A scegliere le tracce della seconda prova, saranno le singole commissioni, che saranno composte da docenti interni, tranne il presidente, che sarà un insegnante esterno.

Non mancherà l’orale, che si aprirà con l’analisi di un documento di studio scelto dalla stessa commissione: potrà essere un testo, un’immagine, un problema da risolvere o un progetto. Si proseguirà poi con le domande di educazione civica e con la presentazione delle esperienze di alternanza scuola-lavoro. Da questo numero, iniziamo a raccogliere le voci di studenti delle scuole superiori albesi, pronti a vivere l’emozione della maturità e a pensare al futuro.

 Francesca Pinaffo

Stefano: delle superiori ho il ricordo di anni di grande crescita e amicizie

Stefano Neso, quinta G, istituto Einaudi

Maturità, è conto alla rovescia 1

Stefano, che vive a Mussotto e frequenta l’indirizzo di elettronica e automazione dell’Einaudi, spiega: «Ci sentiamo abbastanza pronti, nonostante lo stupore iniziale per la tipologia di esame. Mi sento sicuro in sistemi ed elettronica, la mia materia d’indirizzo, e meno in inglese. Tra le diverse prove, sono più spaventato dalla prima, ma con le simulazioni sono certo che prenderò confidenza anche con questa».

Delle scuole superiori, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il ragazzo dice che porterà con sé un ottimo ricordo: «Sono stati anni di grande crescita e di rapporti d’amicizia che credo dureranno nel tempo». Ad aspettarlo, per il prossimo anno, c’è l’università, sempre nel settore dell’automazione.

f.p.

Giorgia: m’iscriverò all’università, ma adesso penso solo all’esame

Giorgia Scatizzi, quinta A, istituto Cillario Ferrero

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«Fino a qualche mese fa, eravamo convinti di dover affrontare solo l’orale: quando abbiamo saputo degli scritti, siamo rimasti un po’ scioccati», afferma Giorgia Scatizzi, che frequenta l’indirizzo commerciale del Cillario e vive ad Alba. «Più che altro, come i ragazzi prima di noi, abbiamo vissuto due anni di pandemia e di didattica a distanza molto impegnativi: forse sarebbe stato giusto mantenere ancora per un anno la versione Covid-19 dell’esame, ma del resto tutto sta tornando alla normalità».

Nel frattempo, sono iniziate le simulazioni, per capire come si svolgerà la prova per il diploma. Aggiunge Giorgia: «Direi che siamo tutti più tranquilli. Ero convinta di studiare economia o criminologia il prossimo anno, ma ora ho messo da parte la decisione, anche se ho intenzione di andare all’università: da qui a giugno, preferisco concentrarmi sulla maturità, che rappresenta un passaggio importante».

f.p.

Valeria ha deciso di lavorare subito dopo il diploma: ha già fatto colloqui

Valeria Dallere, quinta B, istituto Einaudi

Maturità, è conto alla rovescia

Valeria Dallere, di Priocca, frequenta l’ultimo anno dell’indirizzo in amministrazione, finanza e marketing. Le sue parole: «Io e i miei compagni ci aspettavamo la versione semplificata dell’esame, ma in ogni caso mi sento d’essere positiva nei confronti della prova. Se ripenso a questi anni di superiori, ci siamo persi molti momenti belli, a causa della pandemia. Purtroppo, dal momento che all’Einaudi il terzo anno si cambia classe, non è stato facile integrarci come nuovo gruppo, perché ci siamo conosciuti solo a distanza. Ed è un peccato, perché il rapporto con i compagni è essenziale». Per il prossimo anno, Valeria ha già le idee chiare: «Andrò a lavorare: ho avuto diversi colloqui, nel mio settore».

f.p.

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