Siccità: in 10 Comuni del Novarese chiusura notturna degli acquedotti

Siccità: in 10 Comuni del Novarese chiusura notturna degli acquedotti
La confluenza tra Gesso e Stura a Cuneo

EMERGENZA  «Al momento in Piemonte sono 170 i comuni con ordinanze adottate o in corso di adozione sull’uso consapevole dell’acqua potabile, cioè finalizzato agli scopi alimentari, e di limitazione o divieto di usi impropri e 10, concentrati nel Novarese, quelli che hanno dovuto ricorrere all’interruzione notturna della fornitura».

A tracciare il quadro della situazione siccità il presidente della Regione, Alberto Cirio sottolineando che «al momento la situazione è sotto controllo per quanto riguarda gli usi civili dell’acqua potabile, ma abbiamo uno stato di emergenza molto grave per l’agricoltura».

Andando nel dettaglio, Cirio spiega che «il Piemonte è tutto in emergenza, ma in modo disomogeneo. In provincia di Torino al momento sono 80 i comuni con ordinanze e solo in 3 è stato necessario intervenire con autobotti per rifornire di notte le cisterne».

«In provincia di Cuneo – prosegue – abbiamo 10 comuni con ordinanza, in 5 si è già intervenuti con autobotti. A Biella e Vercelli 9 comuni con ordinanze e 12 interventi con autobotte, ad Alessandria 30 comuni con ordinanza e un intervento con autobotte ad Asti la situazione meno critica perché preleva al 100% da faglia profonda».

Il Piemonte chiede lo stato di calamità per la siccità 1

La situazione più critica, aggiunge Cirio, è a Novara e nel Vco «con 40 ordinanze e 10 interruzioni notturne di fornitura nel Novarese e mille interventi con autobotti».

Meno 72 per cento di portata per il Po

Il Piemonte «registra una crisi idrica peggiore di quella del 2003, con il secondo maggio più caldo dal 2009 a oggi e il Po ha una portata d’acqua di -72% di quello che dovrebbe essere il dato di portata naturale». A dirlo il presidente della Regione, Alberto Cirio, tracciando il quadro della siccità sul territorio.

«La criticità – spiega – riguarda l’acqua di sorgente, perché non c’è neve sulle montagne. Dove ci si approvvigiona da falda bassa non c’è la stessa emergenza».

Per agricoltura livelli di gravità assoluta

La crisi idrica causata dalla siccità fa registrare in Piemonte «livelli di gravità assoluta per l’agricoltura». A dirlo il presidente della Regione, Alberto Cirio. «Abbiamo chiesto lo stato di calamita naturale, che ci serve per poter agire in tutela degli agricoltori nel caso di danni, che già ci sono, ma non ci accontentiamo, – sottolinea -, abbiamo il dovere di evitare i danni e abbiamo quindi chiesto anche lo stato di emergenza e attivato alcune strade per migliorare la situazione».

La prima, illustra Cirio, «è lo svasamento dei bacini idroelettrici per il rilascio delle acque, e dai calcoli fatti, se trovassimo l’accordo con i concessionari potremmo avere 15-20 giorni di respiro e salvare l’agricoltura. L’altra azione -aggiunge – è la deroga al minimo deflusso vitale dei fiumi, che consente di prelevare un po’ più di acqua di quella prevista, e oggi avremo una call con i presidenti delle province per chiedere loro di attivarla e valutare una misura emergenziale. È comunque una possibilità ridotta, perché i fiumi sono già in sofferenza. Inoltre con Lombardia e Canton Ticino ragioniamo sull’acqua dei laghi. Azioni concrete che mettiamo in campo da subito – conclude -, unitamente con le misure che deve porre in essere lo Stato, insieme alle risorse economiche, perché gli agricoltori piemontesi oggi vivono una situazione per la quale senz’acqua non possono procedere».

Ansa

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