Abitare il piemontese: la parola della settimana è Foricc (pronuncia furicc)

Apprendista muratore, manovale nell’edilizia.

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Ciamé

ABITARE IL PIEMONTESE Il bòcia è quella figura di ambito militare: le giovani reclute nel reggimento di fanteria alpina venivano rasati per evitare i pidocchi, cosicché la testa venisse paragonata proprio a una boccia. La mansione a cui erano addetti costoro, ultimi arrivati, era provvedere per tutti gli altri al rifornimento di acqua e vino. Bòcia si è poi esteso fino ad arrivare a definire un giovane apprendista di qualunque mestiere, che affianca un artigiano nello svolgere le attività più faticose. Qualcuno deve pur farle e un giovane ragazzo appena arrivato è quel che ci vuole. Solo ed esclusivamente nel settore edile il bòcia prende il nome di foricc (pronuncia: furicc). Nell’epoca del 110% è una parola, nonché una mansione, molto sfruttata! È di questo che parliamo questa settimana.

Il foricc è anche detto portabojeu (porta secchielli), perché il suo compito è di ausilio nei confronti del capomastro, veterano del mestiere e destinato a occuparsi della sostanza. Il foricc dunque è l’apprendista muratore e, nella maggior parte dei casi, lo possiamo definire giovane aiutante. Spesso succede invece che alcuni individui , non più tanto giovani o spesso pensionati, quando devono fare qualche lavoro in casa, pur di risparmiare denaro, si offrono loro stessi per fare da foricc al capomastro, a volte anche con insistenza. Da prendere per sfinimento i muratori professionisti che, rassegnati, si lasciano aiutare pur di fare star bravi gli improvvisati foricc, appena arruolati.

La parola di oggi ha una radice conosciuta in diverse parlate dell’Italia centro-settentrionale. Nelle Marche l’espressione furicchio indica un giovane vivace, in Veneto furegar e in lucchese furicchiare significa frugare. Il foricc piemontese è un deverbale dal latino volgare furiculare, ossia rovistare, frugare, come a dire che il foricc più di quello non fa. Eppure ci sono impresari che, cominciando da foricc, hanno fatto fortuna con onestà. Attenzione anche a un’altra espressione dello stesso settore, il trabicant. Quest’ultimo è colui che intonaca a cottimo, essendo il trabuch una canna lineare di 3,083 metri che vale come unità di misura. Il trabicant è anche detto, più spregevolmente, pòrta-càne (porta-canne).

Paolo Tibaldi

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