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Un tour per le campagne fra boschi e piloni alla scoperta delle peschiere e della tinca

Un tour per le campagne fra boschi e piloni alla scoperta delle peschiere e della tinca 1

ITINERARI Posto nell’area in cui i colli del Roero digradano verso il pianalto di Poirino, il borgo di Ceresole unisce al centro storico raffinato un’areale agricolo improntato a produzioni diverse dalle colture intensive usuali di mais, vite e noccioli: alle peschiere, dove si allevano le famose tinche gobbe e dorate, è dedicato l’itinerario ad anello che parte dal centro del paese. Per raggiungere il punto d’avvio dobbiamo spostarci verso la parte alta dell’abitato nei pressi del Museo della battaglia: in questo breve tragitto ci sono compagne di viaggio tre piccole perle artistiche: la confraternita di San Bernardino, la parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista e la chiesetta di Sant’Antonio.

Giunti in cima alla salita, proseguendo su via Regina Margherita, approdiamo nell’aperta campagna ceresolese: proseguendo su questo tratto di strada, ci inoltriamo sul Sentiero delle peschiere, un percorso che ci conduce alla scoperta di alcuni degli specchi d’acqua che caratterizzano la zona. Procedendo, a mano a mano, ci immergiamo fra le distese di grano dorato, ormai pronto per la mietitura, e il mais, in fase di crescita e per questo non ancora atto a precluderci la visuale. La calura del periodo, che percepiamo in maggior misura nei tratti asfaltati, presenti in alcune aree, viene mitigata dall’alternanza con le stradine sterrate: il cammino risulta sempre agevole e non ci sono grandi dislivelli.

Un tour per le campagne fra boschi e piloni alla scoperta delle peschiere e della tinca
Il pilone votivo attorno al quale è stata trovata la lapide

Il tracciato ci conduce a inoltrarci nei boschi delle frazioni Donati e Roggeri: immersi nella natura: veniamo accolti dalla frescura e dai profumi del sottobosco. Proseguendo parallelamente alla provinciale che collega Ceresole a Sommariva Perno – attraverso gli alberi riusciamo a scorgere il muro giallo costruito accanto al tratto di strada – raggiungiamo il territorio del Comune di Monteu: ad accoglierci è la settecentesca chiesa di San Bernardo, al centro dell’omonima frazione. Immerso nella campagna l’abitato conta circa cento abitanti.

L’arrivo nella borgata coincide anche con l’approdo al punto del percorso più distante dal paese di partenza: poco oltre il tracciato ad anello piega per condurci nuovamente a Ceresole avvicinandosi a quelle zone dove, circa 500 anni fa, si muovevano le colonne di fanti e cavalieri che, di lì a poco, si sarebbero scontrate, dando vita alla battaglia omonima. Eserciti variegati, composti da francesi, svizzeri e italiani, per quanto concerne i sostenitori del re di Francia; spagnoli, lanzichenecchi, fiorentini e napoletani, per le milizie dell’imperatore Carlo V, che avrebbero incrociato le spade, in questo tratto di campagne, il 14 aprile 1544.

Proseguendo si giunge nei pressi di uno dei più ampi invasi, realizzati per l’allevamento delle tinche: si tratta della peschiera di tenuta Bonicelli, dove trova rifugio anche una colonia di anatre. I dodici chilometri di percorso si concludono, quindi, con un tratto asfaltato che, costeggiando le cascine Neri e Aprile, raggiunge il centro abitato; prima di ritornare al punto di partenza, scopriamo l’ultima delle numerose chiese poste a segnare il percorso, durante il viaggio appiedato: è la Madonna dei prati, restaurata qualche anno fa.

Tratto distintivo del sentiero sono anche i piloni votivi, presenti lungo tutto il tragitto: eretti in epoche differenti, affiorano, di tanto in tanto, fra campi e boschi. Vicino a quello costruito nei pressi di cascina Neri è stata ritrovata anche una stele, posta con tutta probabilità sul luogo di sepoltura di un cavaliere templare, data l’incisione della croce, simbolo dell’Ordine, sulla faccia del manufatto: il reperto permette di conoscere qualcosa di più sulla Ceresole medievale.

INFORMAZIONI UTILI

Arrivare a Ceresole, partendo da Alba richiede poco meno di mezz’ora d’auto. Bisogna uscire dalla città, percorrendo corso Canale sino alla rotatoria, in località Catena rossa, dove si svolta a sinistra, imboccando la provinciale 10, in direzione di Piobesi. La strada taglia fuori l’abitato roerino: al primo incrocio si deve svoltare a sinistra in località Aprato e procedere alla volta di Baldissero. In questo caso si può attraversare il paese per arrivare, senza abbandonare la provinciale, dopo un lungo rettilineo, nel centro di Ceresole.

Dennis Bellonio

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