Ultime notizie

Un’esperienza a cielo aperto tra le colline immortalate dalla penna di Cesare Pavese

Un’esperienza a cielo aperto tra le colline immortalate dalla penna di Cesare Pavese

ITINERARI Scoprire testi musicali e cantautori che affondano le radici o sono collegati a doppio filo con i territori di Langhe, Roero e Monferrato mentre si passeggia tra le colline Unesco raccontate dal celebre scrittore Cesare Pavese, che proprio a Santo Stefano Belbo venne al mondo nel 1908. È questo lo spirito che guida l’itinerario dedicato alla musica, che fa parte della nuova rete sentieristica del Multimedia outdoor museum (Mom). Un progetto innovativo lanciato lo scorso anno dall’Amministrazione santostefanese che raggruppa in cinque percorsi tematici adatti a tutti (Letteratura, Musica, Mito, Emozioni e sentimenti, Territorio e tradizioni) i sentieri delle colline pavesiane, con totem esplicativi e un’applicazione per seguire gli itinerari che, oltre a fornire informazioni aggiuntive, tramite Qr code permette di orientarsi con una tecnologia Gps.

Il cammino che proponiamo, di sei chilometri di lunghezza e trecento metri di dislivello per un totale di due ore circa di durata, ha come sede di partenza piazza Umberto I, dove è presente l’infopoint, oltre a una delle panchine letterarie che caratterizzano il paese. Da qui si procede verso il borgo antico attraverso il viale che costeggia il Municipio, prendendo la salita Rivellino e proseguendo a destra per via Marconi.

Un’esperienza a cielo aperto tra le colline immortalate dalla penna di Cesare Pavese 1Dalla sede di Radio Vallebelbo si gira in strada Torre: dopo pochi passi, sulla destra, si vedrà il primo pannello, dedicato a Paolo Conte, cantautore astigiano, e ai suoi personaggi in fuga. Con una sterzata nello sterrato delle viti prosegue l’itinerario: dopo una salita, non troppo impegnativa, ci si immette di nuovo sull’asfalto di località Santa Libera per riprendere l’ascesa, ben segnalata, fino all’omonima chiesetta, dove ci si può fermare per una sosta. Nei pressi della struttura è presente il secondo totem che ricorda Luigi Tenco, che visse i primi anni dell’infanzia nel vicino paese di Ricaldone, nel Monferrato, ed ebbe tra le sue influenze proprio Pavese.

Ripreso il cammino si arriverà al terzo pannello che è posto all’intersezione tra due strade: per il percorso della Musica occorre girare a destra, in discesa, seguendo il cartello Casotto. Prima di questo bisogna fermarsi a leggere la storia di Fabrizio De André che, con lo scrittore santostefanese, condivideva la passione per l’Antologia di Spoon river dell’americano Lee Masters, a cui il genovese dedica l’intero album Non al denaro non all’amore né al cieloSe invece si vuole fare il percorso allungato, che arriva a nove chilometri, si prosegue dritti superando il cartello per Loazzolo e si prende poco dopo una salita sterrata dove si troverà il cartello dedicato al torinese Luigi Miaglia, detto Ripp, re dei café-chantant, a cui Pavese dedicherà il saggio giovanile La poesia di Ripp.

Riprendendo invece dal totem di De André si gira a destra in discesa seguendo le indicazioni per la panchina gigante dei Piacentini: qui si arriva in una delle parti più belle dell’itinerario, con dei panorami mozzafiato. Un nuovo tratto sullo sterrato in salita è in arrivo sulla sinistra per portarci tra le vigne dei Piacentini: qui si incontrerà il totem dello chansonnier Gipo Farassino, che portò il blues sulle rive del Sangone, fiume citato anche da Pavese nelle sue poesie giovanili.

L’ultima parte, scendendo per i Piacentini in direzione del paese di Santo Stefano Belbo, porta al pannello finale, posto in prossimità dell’intersezione con via Ospedale: a concludere il percorso è stato scelto l’astigiano Giorgio Faletti, di cui non tutti conoscono la carriera di paroliere per grandi interpreti della musica italiana. Svoltando a destra si può fare ritorno nel borgo antico del paese langarolo.

INFORMAZIONI UTILI

Da Torino si deve prendere l’A21 direzione Piacenza, uscire ad Asti est e proseguire per Isola d’Asti. Se invece il luogo di partenza è Alba, la strada più rapida è verso Baraccone di Castagnito, proseguendo poi per Neive, Castagnole delle Lanze, Boglietto. Un’alternativa tutta in Langa è salire da Alba verso Altavilla e Tre Stelle proseguendo su Neive, Borgonuovo e Mango. Dalle stazioni ferroviarie di Alba, Asti e Nizza Monferrato sono disponibili autobus di linea che permettono di arrivare comodamente alla meta langarola.

Lorenzo Germano

Banner Gazzetta d'Alba