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Festival di Venezia: presentato ieri Blonde il film su Marilyn Monroe

Festival di Venezia: presentato ieri Blonde il film su Marilyn Monroe

VENEZIA Grande attesa per l’attrice cubana Ana de Armas che veste i panni di Marilyn Monroe nel film in concorso Blonde del regista Andrew Dominik. Un film che mette in mostra la personalità complessa della famosa Marilyn, forse spinge un po’ troppo nel far emergere un personaggio estremamente triste, incapace di superare il male di vivere. La sua fu una vita difficile sin da bambina, un padre mai conosciuto,  una madre violenta, gli anni in orfanotrofio, la violenza sessuale subita per avere il primo ruolo come attrice, i divorzi. Andrew riesce a far emergere quel velo nascosto e intimistico di un’attrice che, oltre a essere molto bella, è intelligente, profonda, riflessiva con un bisogno immenso di amare ed essere amata. Dominik propone una Marilyn indifesa, arresa alla vita, buona, con quell’innocenza quasi infantile. «Era una donna profondamente traumatizzata e quel tipo di trauma esige una spaccatura tra un’identità pubblica e un’identità privata. È una realtà che si applica a chiunque, ma quando si tratta di un personaggio famoso, quella frattura spesso si manifesta pubblicamente in modi che generano ulteriori traumi», dichiara il regista. Una pellicola a tecnica mista con alternanza di bianco-nero e a colori, una biografia intima tratta dall’omonimo romanzo di Joyce Carol Oates.

Festival di Venezia: presentato ieri Blonde il film su Marilyn Monroe 4Il film tutto italiano fuori concorso Siccità del regista Paolo Virzì presenta un intreccio di storie su uno sfondo apocalittico ambientato in una Roma in piena crisi idrica. Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre ognuno cerca la propria redenzione. «Una galleria di personaggi ugualmente innocenti e colpevoli, un’umanità spaventata, affannata, afflitta dall’aridità delle relazioni, malata di vanità, mitomania, rabbia, che attraversa una città dal passato glorioso come Roma, che si sta sgretolando e muore di sete e di sonno», così Virzì commenta la sua pellicola.

Festival di Venezia: presentato ieri Blonde il film su Marilyn Monroe 2La regista italiana Benedetta Argentieri porta a Venezia un docufilm, fuori concorso, dal titolo The Matchmaker. Tooba Gondal è una delle più famigerate jihadiste britanniche. Una ragazza intelligente, ottimi voti al college, bella, di famiglia benestante che a 21 anni è partita da Londra per unirsi allo Stato islamico ed è diventata famosa in tutto il mondo come “The Isis Matchmaker”, accusata di aver reclutato una dozzina di donne occidentali perché sposassero combattenti dell’Isis. Tra il 2014 e il 2017, è stata attivamente impegnata a fare propaganda sui social network. Non appena l’Isis ha iniziato a perdere terreno, è scomparsa da Internet.

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La regista Benedetta Argentieri del film The Matchmaker

La regista Benedetta Argentieri l’ha ritrovata in un campo di prigionia in Siria due anni più tardi, dopo che l’Isis aveva perso la guerra contro l’esercito di liberazione curdo, e ha realizzato un’intervista esclusiva. «Ho voluto mettere a fuoco l’altra faccia delle donne dell’Isis, smontando una narrazione portata avanti sia da loro stesse sia dai media occidentali», dichiara la giornalista e regista Argentieri. Il film si propone di indagare il fenomeno delle donne che hanno lasciato i loro Paesi occidentali per aderire allo Stato islamico senza però cadere negli stereotipi che le vogliono vittime degli uomini o fanatiche che inneggiano alla jihad. La forza della regista è astenersi da ogni giudizio cercando solo di capire le motivazioni di tali scelte, lasciando al pubblico la libertà di vedere in Tooba la ragazza amichevole, intelligente e sottomessa che vediamo davanti alla telecamera, oppure una violenta estremista. Forse dal film non emerge pienamente la relazione tra chi ha fatto questa scelta e Dio, ma comunque una pellicola per riflettere su una questione non ancora del tutto risolta.

Festival di Venezia: presentato ieri Blonde il film su Marilyn Monroe 3Il regista polacco Damian Kocur presenta il suo film Chleb i sòl (Pane e sale) per la sezione Orizzonti. Tratto da una storia vera è recitato da attori non professionisti. Tymek, un giovane e talentuoso pianista, iscritto al Conservatorio di Varsavia, torna per una vacanza nella sua città natale, un luogo in cui il tempo è si è fermato. Il punto d’incontro principale per i giovani del posto è un bar kebab aperto da poco. Tymek assiste a un crescente conflitto tra i lavoratori arabi del kebab e i suoi amici del quartiere. Un conflitto che avrà un esito tragico. Il regista commenta: «La Polonia sta vivendo un’ondata di attacchi ai luoghi di lavoro degli immigrati. Questo film vuole diventare la lente per mettere a fuoco l’attuale stato d’animo delle persone di tutta Europa».

Walter Colombo

 

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