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La robiola da quest’anno si chiamerà solamente Roccaverano

La scuola della Roccaverano riapre il primo maggio 2

FORMAGGI Non più robiola di Roccaverano, ma semplicemente Roccaverano dop. Questa la principale novità adottata dal Consorzio di tutela nel 2023 che, nel disciplinare, specifica che si tratta di formaggio al 100% caprino e che non ammette percentuali di latte di mucca o pecora. La modifica è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Commissione europea.

«Il Roccaverano è invariato nel contenuto e nelle modalità di produzione, ma con il nuovo disciplinare il nostro Consorzio e i produttori che ne fanno parte consolidano il proprio impegno all’insegna della qualità, limitando esclusivamente a quello di capra il latte utilizzabile», spiega il presidente Fabrizio Garbarino, che aggiunge: «Non si tratta di un nuovo limite, perché di fatto sono anni che produciamo il Roccaverano solo con il latte di capra, quello che mancava era che il regolamento lo riconoscesse». Conclude Garbarino: «Nel nome abbiamo tolto il riferimento alla robiola, perché nell’immaginario collettivo è un formaggio molle e senza stagionatura di latte vaccino, mentre il Roccaverano è prodotto solo con latte di capra, ha una consistenza totalmente differente dalla robiola industriale e può essere stagionato anche per tre o più mesi».

Fabio Gallina

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