Letame davanti al grattacielo della Regione: blitz all’alba di Extinction rebellion

TORINO All’alba di questa mattina (venerdì 31 marzo) una ventina di attivisti ambientalisti del movimento Extinction rebellion ha scaricato quintali di letame, con sopra dei fiori, all’ingresso del grattacielo della Regione Piemonte, a Torino. Due persone sono salite sulla tettoia sovrastante l’ingresso e hanno appeso uno striscione con scritto: «Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori!».

«Sentiamo ormai ogni giorno interviste e dichiarazioni del presidente e degli assessori regionali sul gravissimo stato di siccità in corso, ma tutti i progetti promossi da questa Giunta, come lo Skidome di Cesana e i chilometri di piste e infrastrutture nel Parco Naturale dell’Alpe Devero, raccontano un’altra storia», afferma Paolo.

«Siamo in una crisi idrica gravissima, sintomo di un problema sistemico e ben più ampio, e la Regione Piemonte, insieme al governo italiano, sta letteralmente premendo l’acceleratore verso il collasso climatico», evidenziano gli attivisti. «Siamo qui vestiti di fiori perchè sappiamo che una rinascita è ancora possibile – aggiunge Aurelia -. Di fronte alle inadempienze della Regione ci ribelliamo chiedendo di agire!». Sul posto è arrivata la polizia.

Ansa

La replica: «Letame sarà usato per le aiuole»

TORINO «Fermo restando che ogni protesta è legittima fino a quando non viola la legge e i diritti altrui, e che manifestare a tutela dell’ambiente deturpando fontane, luoghi d’arte, edifici pubblici o privati risulta abbastanza paradossale, ringraziamo Extinction rebellion per la cortese e utile fornitura di terriccio da concime che abbiamo già provveduto a destinare al giardino interno del grattacielo Piemonte, al 43esimo piano, e alle aiuole del quartiere nei pressi del palazzo a beneficio della comunità». Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, commenta la manifestazione di questa mattina del movimento ambientalista, che ha gettato del letame di fronte al grattacielo Piemonte.

«Non si butta via niente: sono uomo di campagna, conosco bene rispetto il valore delle cose e soprattutto della terra», ha concluso Cirio.

Ansa

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