Omicidio Hysaj: chiesto l’ergastolo per Luppino e Savoia

Un’intesa tra Comune di Montà e Tribunale di Asti per i lavori di pubblica utilità

ASTI Ergastolo aggravato: è la pena richiesta dal pubblico ministero Simona Macciò per Nicholas Luppino (38 anni) e Daniele Savoia (25) durante l’udienza in Tribunale che, martedì 23 maggio ha concluso la fase istruttoria del processo per l’omicidio del muratore Avenir Hysaj. L’uomo, sarebbe stato ucciso, secondo la ricostruzione dell’accusa, con tre colpi di pistola in testa la sera del 21 febbraio 2021 a Bra: Savoia avrebbe premuto il grilletto mentre Luppino sarebbe stato il mandante del delitto. Il cadavere dell’uomo, del quale si erano perse le tracce, venne rinvenuto il 19 marzo in un dirupo in località Mormorè a Pocapaglia.

La giuria popolare, presieduta dal giudice Alberto Giannone ha ascoltato la ricostruzione del fatto di sangue da parte della Procura: l’omicidio sarebbe stato commesso in magazzino vicino al circolo Arcobaleno, il bar gestito da Luppino in via XXIV maggio a Bra, dove Hysaj è stato visto vivo per l’ultima volta la mattina di domenica 21 febbraio. All’interno del capannone, i Ris dei Carabinieri avevano trovato tracce ematiche della vittima e il Dna di Savoia, su alcuni mozziconi di sigaretta. L’elemento che, secondo l’accusa, collegherebbe Luppino al delitto è la disponibilità dell’auto, una Porsche Macan avuta in pegno da un ristoratore di Cherasco, usata per occultare il cadavere. Difeso dall’avvocato Renato Cravero, l’imputato ha respinto ogni addebito e aveva sostenuto, nelle precedenti udienze di averla prestata a Savoia, la sera del delitto.

Quantificato in un milione e mezzo di euro il risarcimento a favore dei famigliari della vittima, rappresentati dagli avvocati Marino Careglio e Alessio Pergola: la prossima udienza per l’intervento delle difese è fissata al 13 giugno.

 

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