Peste suina africana: la Provincia di Cuneo coinvolge i cacciatori

Cinghiali - foto di repertorio
Foto di repertorio

CUNEO La peste suina africana (Psa) si sta diffondendo in Piemonte e in altre regioni italiane. Da gennaio a oggi i contagi sono passati da 223 a oltre 700 capi. Alcuni comuni della provincia di Cuneo, confinanti con la zona infetta, sono già stati posti in zona di restrizione 1 e il Comune di Saliceto in zona di restrizione 2 (zona “infetta”), con le limitazioni all’attività venatoria e ad altre attività ludiche e imprenditoriali, previste dall’ordinanza 2/2023 del Commissario straordinario alla peste suina africana.

Se altri comuni dovessero passare in zona 2 per il diffondersi del contagio l’impatto su molte attività produttive e in particolare sul comparto suinicolo provinciale potrebbe essere notevole, bloccando di fatto l’attività venatoria nei territori interessati per molti anni, fino al completo esaurimento dell’epidemia.

Nel tentativo di arginare i problemi determinati dal proliferare della fauna selvatica e in particolare dei cinghiali, il legislatore ha individuato nei cacciatori iscritti negli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e nei Comprensori alpini (Ca) i soggetti adatti per l’abbattimento della fauna selvatica, attività svolta ovviamente in modo volontario e nelle Province (e altri enti) i soggetti che coordinano gli interventi.

Rimborsi spese per le battute di contenimento

Per sostenere in parte le spese dei volontari e incrementare il numero di capi abbattuti, il Consiglio provinciale ha adottato un apposito Regolamento che dispone un compenso parziale e forfettario ai soggetti con i requisiti richiesti dal Piano regionale di interventi urgenti (Priu) per il controllo della Psa e dal Piano provinciale di controllo per il contenimento dei cinghiali. I compensi previsti nel Regolamento sono calcolati sulla base dell’attività di collaborazione svolta, considerando l’unità temporale minima della “giornata” come base di calcolo, la cui durata complessiva non deve eccedere le 24 ore, conteggiate dal momento dell’inizio dell’attività.

Il compenso sarà riconosciuto con cadenza trimestrale e varia da un minimo di 25 euro per le attività di monitoraggio coordinate dalla Provincia a un massimo di 150 euro per gli interventi collettivi con squadre di cacciatori, a condizione che siano abbattuti tre o più capi di cinghiale. Sono esclusi dal compenso gli interventi dei proprietari o conduttori di fondi in possesso di licenza di porto di fucile a uso caccia che effettuano interventi urgenti sui propri fondi (autodifesa).

Corsi di formazione

Per poter effettuare interventi collettivi di controllo del cinghiale, con squadre di almeno 5 operatori, è necessario aver seguito, oltre ai corsi sulla biosicurezza per la Psa, anche i corsi di formazione previsti dal Priu. Considerato che diversi Atc, Ca e associazioni venatorie hanno già organizzato tali corsi, si invitano i cacciatori formati a prendere contatto con la Provincia di Cuneo per organizzare interventi singoli o collettivi, con squadre di cacciatori, per gli abbattimenti dei cinghiali. I cacciatori che operano singolarmente o i capi squadra potranno contattare la Polizia locale faunistico ambientale della Provincia di Cuneo scrivendo alla mail ufficio.vigilanza@provincia.cuneo.it oppure telefonando al numero 0171-44.52.54.

Per le modalità di rendicontazione dei capi abbattuti, i controlli a campione effettuati dalla Polizia Locale Faunistico Ambientale, le modalità di erogazione dei compensi ed ogni altro aspetto, si prega di far riferimento al Regolamento e ai quesiti con risposta (Faq) predisposti per agevolare l’utenza e accessibili al seguente link: https://www.provincia.cuneo.it/tutela-faunistica-ambientale/controllo-fauna-selvatica/regolamento-compensi-gestione-monitoraggio-cinghiale.

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