CANALE L’abbattimento, da parte dell’Amministrazione di Canale, di parte dei cedri del giardino di via Beppe Fenoglio ha attirato le critiche dell’associazione Comuneroero, che ha diffuso una nota nella quale segnala: «Le diverse iniziative di taglio di piante pubbliche da parte di molti Comuni del Roero e delle Langhe, sempre motivate da ragioni di sicurezza, ci costringono a intervenire per richiamare l’attenzione degli amministratori e dei cittadini su un tema di grande rilevanza in particolare in un momento di emergenza climatica».
A Canale, scrive Comuneroero, «Il verbale di determinazione del responsabile del servizio di edilizia privata-patrimonio del 28 giugno, seguendo le indicazioni avute dal dottore forestale competente, determina di affidare i lavori di abbattimento e potatura di 5 cedri all’interno del giardino di via Beppe Fenoglio mediante trattativa diretta, senza specificare cosa si intenda abbattere e cosa potare. La determina precisa che occorre conferire un incarico a un tecnico abilitato esterno” che ha l’attrezzatura e la competenza necessaria. Il tecnico abilitato esterno presenta la sua relazione il 26 giugno e dichiara di aver effettuato l’analisi fitopatologica sui cedri del giardino il 22 giugno su incarico del Comune, cioè 6 giorni prima della determina del responsabile del servizio».
Il tecnico, prosegue Comuneroero, «Precisa che solo l’analisi di stabilità, che non è stata eseguita, può certificare la pericolosità statica della pianta, quindi il professionista dichiara che non ha responsabilità in caso di caduta. Mentre il Comune per tutelarsi da eventuali danni, può sottoscrivere un’assicurazione. Il tecnico descrive le specifiche problematiche di ogni pianta e gli interventi necessari, precisando che vanno abbattuti solo due cedri, mentre su altri è necessaria la potatura».
Conclude l’associazione: «Per quanto abbiamo potuto constatare, le potature effettuate paiono ragionevoli come pure l’abbattimento del cedro 4, che era malato alle radici, mentre non condividiamo la decisione di abbattere il cedro 7 che sembrava invece sanissimo anche se aveva perso molti aghi. Le opinioni degli esperti su questo fenomeno per quanto ci risulta paiono discordi, quindi sarebbe stato più corretto effettuare analisi più approfondite per avere informazioni più affidabili prima di abbattere. Il pasticcio delle date non è comprensibile: la fretta di abbattere dopo pochi giorni dalla determina nonostante la stessa terminasse dicendo che il ricorso al Tar si può presentare entro il 28 luglio, denotano un atteggiamento superficiale che noi condanniamo. Considerato che oramai il danno è fatto, auspichiamo che per ogni pianta tagliata si debba immediatamente procedere al rimpiazzo con piante adeguate, basandosi sul volume della chioma rimossa, affinché i benefici del verde urbano non vengano ridotti in modo sostanziale».