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Free flow: l’opinione delle persone

A più di due settimane dal debutto del nuovo sistema di pagamento, rimangono dubbi e perplessità sul nuovo sistema di pagamento free flow

Con il debutto del free flow arrivo uno sconto per i nuovi clienti Telepass

ALBA Circa 200mila visualizzazioni in due settimane: è quanto abbiamo registrato sul sito gazzettadalba.it, analizzando tutte le notizie relative all’avvio del nuovo sistema di pagamento free flow nei tratti di Asti-Cuneo che attraversano la nostra area.

È il segnale di un tema che ha suscitato molte reazioni, non solo nella dimensione on-line. Da quando in città ha iniziato a circolare la notizia dell’attivazione dei nuovi portali – compreso quello di Alba Ovest, che ha reso a pagamento il tratto verso Verduno –, è come se un sentimento comune avesse attraversato una parte della collettività.

Antonio, un uomo di 54 anni che ogni giorno percorreva il tratto autostradale tra Alba e Verduno, dice: «Non prenderò più l’autostrada. Passerò da San Cassiano: come sempre, ci abitueremo al cambiamento e adatteremo le nostre vite a decisioni prese dall’alto».

Anche Giorgia, trentaquattrenne che lavora in un negozio di frutta e verdura sotto le torri, racconta: «Non prendo l’autostrada, neanche per andare ad Asti. Il mio stipendio è basso: per risparmiare percorro le strade urbane e provinciali, anche se questo significa rinunciare alla velocità e alla comodità. Nonostante questo, la storia del free flow mi ha rattristata: penso a tutti gli anziani che non sanno come pagare, perché disorientati dalla tecnologia».

In effetti, il free flow costringe chi attraversa il tratto autostradale in questione a pagare attraverso un sito Internet o tramite il telepass. È possibile anche pagare di persona, ma non tutte le postazioni accettano i contanti. Per esempio, quella istallata di fronte al cimitero di Alba permette di pagare solo con strumenti telematici. Per usare i contanti, bisogna spostarsi alla postazione per il pagamento installata a Cherasco o al punto informazioni attivato in prossimità dell’ex casello di Govone.

Anche Marco, cuoco di 31 anni, racconta un sentimento simile: «Vivevo a Torino in passato e, per un periodo, sono stato a Milano. Per ragioni personali ho dovuto trasferirmi ad Alba e ho sempre avuto la sensazione di essere isolato, un po’ staccato dal mondo. Con l’apertura del tratto autostradale, si aveva l’impressione di una maggiore connessione. Con questo nuovo sistema, è come se questa libertà fosse stata condizionata, a causa di regole che complicano la vita delle persone».

E poi c’è, in generale, una certa confusione. Non a tutti, a due settimane di distanza, sembra chiaro il funzionamento del sistema. Per esempio, in molti si chiedono ancora se è necessario pagare per raggiungere l’ospedale Ferrero tramite l’autostrada. La risposta è no, perché esiste un secondo portale che annulla il pedaggio. Per fare chiarezza, abbiamo chiesto alla società Asti-Cuneo la disponibilità a organizzare un’intervista on-line, in modo da rispondere alle tante domande dei lettori. Non abbiamo avuto risposta, fino a oggi.  

Roberto Aria 

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