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Il ritrattista del re di Norvegia ha firmato tre etichette di vini

Il ritrattista del re di Norvegia ha firmato tre etichette di vini
Haakon Gullvaag alla cantina Pelassa

MONTÀ Haakon Gullvaag è uno tra i più importanti pittori contemporanei. Nato in Norvegia nel 1959 ha esposto nelle più grandi città europee, ma anche a Beirut, a Damasco e in Cina. In Italia ha allestito diverse mostre a Roma, Firenze e Venezia.

Nell’ultimo anno, l’artista norvegese ha iniziato a collaborare anche con la cantina Pelassa di Montà per la quale ha disegnato tre etichette per un Barolo, una Barbera e un Arneis brut. La presentazione ufficiale delle tre bottiglie d’autore è stata l’occasione per organizzare, all’interno della cantina, una esposizione di alcune delle sue opere più famose. Per noi è stata l’opportunità di fare qualche domanda all’artista originario di Trondheim.

Ci può riassumere la sua carriera?

«Ho iniziato a dipingere molto presto, a 14 anni. Ho studiato in patria per poi frequentare scuole di Londra e Parigi dove ho conosciuto e vissuto correnti anche molto diverse tra loro. A 21 anni ho tenuto la mia prima esposizione e sono stato tra i più giovani autori ammessi alla Galleria nazionale norvegese. Il mio cavallo di battaglia sono i ritratti e l’arte ecclesiastica. Ho dipinto in opere ufficiali il re Harald V, la regina Sonja e altre importanti personalità del mio Paese ma ho anche fatto decorazioni permanenti in diverse chiese. Proprio le chiese e le cattedrali sono i luoghi in cui più spesso mi trovo ad allestire mostre. Potrei definirmi un visual artist perché, oltre alle sembianze, cerco di rappresentare carattere e caratteristiche di chi ritraggo».

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Le bottiglie Pelassa realizzate con l’artista Haakon Gullvaag

Ci parli del suo rapporto con l’Italia e in particolare con le nostre zone.

«Il vostro Paese è sempre stato, per me, fonte di ispirazione. Langa e Roero li ho scoperti solo di recente grazie alla famiglia Pelassa. Queste terre, con il loro vino, mi sono piaciute subito. È la prima volta che espongo in una cantina ed è stata una novità anche disegnare etichette, ma l’esperienza è stata molto arricchente. Collaborare con loro, in particolare con Daniele Pelassa, mi ha fatto capire con quale dedizione viene creato questo prodotto. Qualità, innovazione ma anche ambizione nel fare tutto sempre meglio sono gli elementi che mi hanno ispirato. Partendo da qui continuerò a girare il Piemonte per conoscerlo e farmi conoscere meglio».

Ha commentato Daniele Pelassa: «Anche per noi è stata la prima volta in cui abbiamo tentato di abbinare il vino alla cultura, in questo caso alla pittura. È andata molto bene. La nostra intenzione è quella di continuare su questa linea perché crediamo sia un abbinamento vincente».

 Andrea Audisio

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