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Trovato l’accordo con gli obbligazionisti: Egea non fallirà

Svelato il progetto di Thaleia per Egea

ALBA È iniziata nel tardo pomeriggio di oggi, 19 marzo, la raccolta delle firme degli obbligazionisti disposti ad accettare quanto è stato proposto loro nell’ambito della procedura di composizione negoziata della crisi, cioè il 30 per cento del valore delle obbligazioni di ognuno.

Fin dai primi minuti, l’affluenza è stata elevata nel quartier generale di Egea in corso Nino Bixio, di fronte al notaio incaricato ed è presto arrivata la notizia che tutti aspettavano: è stato raggiunto un numero di adesioni superiore al 60 per cento dei 20milioni di euro di credito complessivo vantato dagli obbligazionisti, come richiesto dalla legge.

Significa che l’ultimo scoglio è stato superato e che la procedura potrà passare  alla fase successiva: l’omologa da parte del giudice, che dovrà verificare la sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla normativa.

La scorsa settimana, l’accordo era saltato, per via di un’ulteriore richiesta di chiarimenti da parte di due obbligazionisti con un peso molto rilevante, dal momento che da soli detengono il 41 per cento del credito complessivo. Entrambi alla fine hanno firmato, permettendo così di superare l’impasse.

Per quanto riguarda le altre categorie di creditori, l’accordo è già stato raggiunto. I primi a sottoscriverlo sono stati i fornitori, che hanno accettato il 25 per cento del loro credito. Il discorso è diverso per gli artigiani e per i professionisti iscritti agli albi, a cui spetterà il totale dei crediti, in quanto categoria tutelate dalla legge.

La terza categoria è quelle delle banche: se quelle che vantano crediti garantiti potranno entrare nel 50 per cento nella nuova società che prenderà il posto di Egea, così da recuperare tutto nel momento in cui Iren riscatterà i loro crediti, quelle non garantite dovranno accontentarsi del 30 per cento. Pare che, anche con questi ultimi istituti, l’accordo sia dato per certo, in attesa che i consigli di amministrazione delle singole banche approvino le relative delibere.

Chiusa la trattativa anche con il Fisco, che ha accettato di ottenere il pagamento del 30 per cento dei 240milioni di euro di crediti complessivi, ripartiti in dieci anni. Senza l’adesione degli obbligazionisti, però, tutto l’impianto di salvataggio sarebbe crollato, a danno dei 1200 dipendenti e di un intero indotto territoriale collegato a Egea. Anche tutti i creditori – obbligazionisti compresi – avrebbero perso molto di più rispetto a quanto garantito loro dalla procedura di composizione. A prevalere, alla fine, è stato il senso di responsabilità.

Francesca Pinaffo

La conferma è nella nota stampa rilasciata da Egea

Egea informa che, nella giornata odierna, gli obbligazionisti hanno aderito agli accordi di ristrutturazione proposti in una misura superiore all’80%.

Egea, nella scorsa settimana, ha presentato istanza di transazione fiscale.

In attesa che gli istituti di credito concludano l’iter deliberativo, la procedura di composizione negoziata della crisi prosegue sotto l’attenta osservazione del dott. Riccardo Ranalli, esperto indipendente nominato dalla Camera di Commercio.

Il Tribunale di Torino, nella giornata di ieri, ha confermato la proroga delle misure protettive del patrimonio e, auspicabilmente entro la fine di giugno, sarà chiamato a valutare l’omologa degli accordi di ristrutturazione.

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