Ultime notizie

Alec, l’omaggio a Cristina Campo del fotografo Michele De Vita

Alec, l'omaggio a Cristina Campo del fotografo Michele De Vita

ALBA Il 10 maggio alle 21, presso l’associazione Alec, il fotografo Michele De Vita presenterà una serata intitolata “Due mondi – E io vengo dall’altro”. Durante l’evento, saranno proiettate le sue fotografie, accompagnate da letture a cura di Laura Giannotti. Questa serata si inserisce nel circuito off del calendario di Alba foto festival 2024, che oltre ad altre mostre e iniziative legate alla fotografia comprenderà anche il congresso nazionale della Fiaf. (Federazione italiana delle associazioni fotografiche), ad Alba dal 15 al 19 maggio.

Michele De Vita spiega il motivo ispiratore dietro questa mostra: «Sono stato affascinato dall’idea centrale nel pensiero di Cristina Campo, secondo cui la fedeltà alla realtà visibile può portare a uno spostamento di prospettiva. In questa prospettiva, l’invisibile diventa il tessuto significativo del reale. La sua “metafisica della bellezza” mi ha spinto a riflettere sul sacro e sui rituali come difese contro la dispiritualizzazione del mondo moderno, che spesso trascura la bellezza e vanifica le intenzioni».

L’universo culturale e spirituale di Cristina Campo emerge anche dalle sue numerose e ricche corrispondenze. In particolare, le Lettere a Mita (indirizzate alla scrittrice Margherita Pieracci Harwell) permettono di cogliere la storia di un’anima che si confronta con l’incanto e la tragedia della vita, vista come un teatro di sfide condotte dalla poesia e dal sacro. Da qui nasce l’idea di omaggiare Cristina Campo attraverso un viaggio fotografico ispirato alla sua poetica.

Michele De Vita, fotografo professionista, ha iniziato a studiare la fotografia sin da giovane, sviluppandola in maniera artistica attraverso una personale ricerca e sperimentazione. Già nei suoi primi lavori negli anni ’80, focalizzati sulla ricerca delle radici in un sud Italia ancestrale, emerge il suo intento di restituire uno sguardo originario e puro sulla realtà, che mira all’essenza delle cose.

Le sue immagini, caratterizzate da un grande realismo e capacità narrativa, riflettono questa visione. Negli anni ’90, De Vita ha iniziato a esporre le sue opere. Il suo percorso lo ha portato a esprimersi attraverso installazioni di ampio respiro, risultato di una ricerca quasi-etnografica, dove le immagini si fondono con la narrazione verbale e la musica, e nei primi tentativi nella regia di cortometraggi. Ha iniziato anche a sperimentare l’effetto mosso in fotografia, cercando di catturare l’invisibile nel visibile.

Bruna Bonino

Banner Gazzetta d'Alba