Fondazione Ospedale: il premio Gratitudine a Liliana Segre

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VERDUNO Farà seguito nell’albo d’oro del premio Gratitudine dopo l’architetto Aymeric Zublena, ideatore e progettista del nosocomio di Verduno, la senatrice Liliana Segre. L’appuntamento, i cui posti a sedere sono già stati esauriti, è per venerdì 3 maggio alle 17.30 nell’auditorium dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero, quando il giornalista Mario Calabresi (ex direttore dei quotidiani La Stampa e Repubblica, nonché fondatore di Chora media) dialogherà con la parlamentare milanese.

La motivazione del riconoscimento – «per aver nutrito la memoria e il valore della libertà e della tolleranza» – si riferisce all’attività di Segre, che l’ha vista protagonista contro le discriminazioni, dopo essere stata deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau: un impegno che le è valso il ruolo di presidente della Commissione straordinaria per la lotta a intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio nell’attuale legislatura.

Il premio Gratitudine è nato nel 2016 dalla fondazione Ospedale Alba-Bra per ringraziare i tanti giovani del liceo scientifico Cocito di Alba che andarono a tipizzarsi in massa per aiutare un compagno malato di leucemia. 

La copertina di Gazzetta d’Alba in edicola martedì 30 aprile

Sul numero in edicola di Gazzetta è presente una speciale copertina dedicata a Liliana Segre

L’albero dei giusti in dono alla parlamentare a vita

È in corso la cerimonia del premio Gratitudine a Verduno, di fronte all’auditorium dell’ospedale di Verduno è pronto l’albero dei giusti, un carrubo, che verrà donato e inaugurato alla senatrice a vita Liliana Segre.

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L’arrivo di Liliana Segre a Verduno

Dopo l’inaugurazione dell’albero dei giusti, dedicato a tutti i giusti di Langhe e Roero, è tutto pronto per la cerimonia di premiazione nell’auditorium di Verduno.

La cerimonia in auditorium

Liliana Segre ricorda Susanna Aimo, di Mondovì, che lavorò come governante presso la sua famiglia. «Fu la prima ad accorgersi di tutto, rimase con noi fino alla fine è rimase nella nostra casa ad aspettare che tornassimo». Poi ha espresso gratitudine per i gesti che fanno la differenza, come per le famiglie delle tre bambine che, in una classe di venticinque, le sono rimaste amiche, quando è stata espulsa da scuola per le leggi razziali: un legame durato per tutta la vita, fino alla loro morte.

«Non pensavo di essere vittima di così tanto odio», ha detto Liliana Segre riguardo agli odiatori social che si sono scaldati contro la sua figura. Poi la parlamentare milanese ha aggiunto che «per invecchiare bene, bisogna essere amati».

Le albicocche della libertà

Ricorda Segre, ricevendo in dono delle albicocche, il momento della liberazione quando le venne lanciata da un americano un’albicocca secca, che per lei, da allora, ha il sapore della libertà e del ritorno alla vita

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