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Iren presenta i conti trimestrali e mette Egea tra i pilastri strategici

Iren

TORINO Iren chiude i conti del trimestre con un aumento della redditività e alza la guidance del 2024, mentre si prepara – attraverso un audit anche con un ente terzo e indipendente esterno – a mettere a punto un dossier per valutare se sussistono gli elementi per allontanare l’amministratore delegato Paolo Signorini, coinvolto nelle indagini sulla corruzione in Liguria, che ha già perso tutte le deleghe operative e anche lo stipendio.

Nei primi tre mesi dell’anno la multiutility ha registrato un calo dell’utile netto che si attesta a 122 milioni, in calo del 10% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre cresce del 4% il margine operativo lordo (Ebitda) pari a 383 milioni di euro e migliora l’indebitamento rispetto a fine anno a fronte della realizzazione di importanti investimenti per complessivi 184 milioni di euro.

«I risultati positivi appena approvati confermano la solidità finanziaria e gestionale del gruppo Iren, garantita da un piano industriale equilibrato e solido. Confidenti dei risultati del trimestre, alziamo la guidance per il 2024, prevedendo una crescita sia a livello di ebitda sia di utile netto del 4% rispetto al 2023», spiega il presidente esecutivo Luca Dal Fabbro che ha assunto ad interim la maggior parte delle deleghe di Signorini.

Dal Fabbro conferma che Iren presenterà il 24 giugno l’aggiornamento del piano industriale anche se non dovesse aver trovato un successore di Signorini, perché l’azienda «non può permettersi start e stop». L’aggiornamento del piano, spiega, prevede «la sostanziale conferma dei pilastri strategici, l’inclusione di Egea, l’aggiornamento dello scenario energetico e dei parametri regolatori» e dettaglierà «importanti investimenti sia nelle regioni storiche di presenza del gruppo che in altre aree d’Italia». Dal Fabbro sottolinea che «il business sta andando avanti come se non fosse successo nulla».

Ansa

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