
ALBA L’odore si sente già sulla porta: pesante, nauseante. L’affittacamere della stazione questa mattina, 11 luglio, è stato sgomberato. L’operazione, messa in piedi dal Comando dei Carabinieri di Alba capitanato da Giuseppe Santoro, con la supervisione del Comando di Cuneo, è partita a seguito dell’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal Gip di Asti Elio Sparacino, su mandando della Procura astigiana.
L’operazione ha coinvolto una sessantina di agenti. All’interno, sono state trovate 17 persone, tutte regolari sul territorio italiano. Anche alcune donne e coppie. La maggior parte sono bulgari e macedoni, lavoratori del settore agricolo, con contratto.
Si torna così all’attualità e alla piaga che sta affliggendo il territorio. Gli abitanti dell’affittacamere, ingaggiati dalle cooperative che prestano manodopera alle aziende del territorio, venivano sistemati nella struttura, in condizioni degradanti.
Guarda il VIDEO:
500 euro al mese per posto letto, una cifra spropositata per le condizioni igieniche del posto, con impianti elettrici pericolosi, un filo d’acqua dai rubinetti, nessuna pulizia e manutenzione. Per alcune persone, dodici, erano le stesse cooperative a pagare.
Già nel 2021, i Carabinieri albesi avevano emesso un’ordinanza per la sospensione dell’attività. Poi, lo scorso marzo, l’ex sindaco Carlo Bo ha emesso una seconda ordinanza, con la sospensione dell’attività per mancato rispetto delle condizioni igienico sanitarie. In quel frangente, erano state trovate all’interno anche persone irregolari.
Il gestore dello stabile – di proprietà di Reti ferroviarie italiane e dato in gestione con un regolare contratto – ha continuato comunque a esercitare l’attività, fino al sequestro preventivo, datato 26 giugno e attuato questa mattina. Su di lui pesano ora più capi d’imputazione. È indagato per diversi reati penali, tra i quali lo svolgimento dell’ attività nonostante le ordinanze di sospensione e anche per aver esercitato un’attività ricettiva in modo irregolare. Le persone ospitate nell’affittacamere, infatti, non erano denunciate alla Questura, come prevede la legge.
Ora gli abitanti del residence verranno accolti in alloggi d’emergenza, grazie ad alcuni enti benefici del territorio. Le stesse cooperative, in certi casi, li hanno ricollocati.
Presenti questa mattina anche il sindaco di Alba Alberto Gatto e l’assessore alla sicurezza Davide Tibaldi: «Puntiamo a gestire lo stabile come Comune, per ridare dignità a questa zona», dice Gatto.
Francesca Pinaffo
