
ALBA Lo sgombero dell’affittacamere della stazione dei treni di Alba è stato al centro dell’ultimo Consiglio comunale albese, andato in scena il 30 luglio.
Tre interrogazioni per due punti di vista sulla stessa vicenda, rivolte al sindaco Alberto Gatto, che ha risposto puntualizzando la cronologia degli avvenimenti. In particolare sono state richieste indicazioni in merito alla ricollocazione delle 17 persone presenti nel dormitorio.
Una serie di ordinanze di chiusura non rispettate dal gestore
«Questa è una vicenda – ha puntualizzato il sindaco – che ha preso le mosse nel gennaio 2008 con la stipula di un contratto di locazione tra RFI (proprietaria dello stabile) e una società privata intenzionata a utilizzare i locali come struttura ricettiva, la Euroelettra con legale rappresentante Patrizio Santili. Due anni dopo subentra Achille D’Orsi, che allestisce dieci camere messe a disposizione come dormitorio.

Nel 2018, per la prima volta, i Carabinieri e il Servizio di Igiene Pubblica dell’Asl accedono alla struttura verbalizzandone la “totale inadeguatezza” e determinando il 15 maggio la cessazione della attività di affittacamere. Nonostante ciò, la struttura riapre nel 2020 con la presentazione di una nuova Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) da parte di D’Orsi. Il nuovo corso avrà breve durata perché in data 6 maggio 2021, in seguito a nuovo sopralluogo tecnico, viene disposta una ordinanza di sospensione dell’attività che non viene osservata. Il 3 agosto successivo il gestore viene denunciato per inosservanza della sospensiva. Si arriva così al febbraio 2024 quando il sindaco Bo emette un’ordinanza di revoca e sgombero contro la quale viene presentato ricorso al Tar nell’aprile dello stesso anno. Il resto è cronaca».
Come si intende valorizzarlo
Gatto ha ripreso: «Successivamente alla mia elezione ho preso contatto con le forze dell’ordine e il giorno 11 luglio, sulla base del parere espresso dal magistrato e con la collaborazione dei Carabinieri e della Polizia Locale, è stato eseguito lo sgombero dei locali, il controllo dell’area circostante e il taglio della siepe di confine con corso Matteotti. Le persone presenti sono state trasferite in altre strutture d’accoglienza, in prevalenza nel Braidese e due presso il Centro di prima accoglienza di Alba. Sono tutte persone che lavorano, in regola con i documenti, con il permesso di soggiorno e i contratti di lavoro. Le condizioni dei locali messi a loro disposizione sono risultate del tutto inaccettabili. La struttura è ora sotto sequestro. Stiamo cercando un contatto con la società che ha gestito lo stabile prima del dottor D’Orsi per trovare un modo per valorizzare la struttura e metterla a disposizione della comunità».
L’opposizione all’attacco con Barbero
In sede di replica il consigliere Lorenzo Barbero (Lega Salvini) si è dichiarato insoddisfatto sottolineando che in città ci sono ancora persone che bivaccano o dormono all’aperto sulle panchine di piazza Pertinace senza che vengano presi provvedimenti adeguati.
«Non condivido questa soluzione – ha spiegato Barbero – dal momento che non affronta in modo complessivo il fenomeno delle persone che vivono in strada. L’intervento dell’11 luglio rappresenta l’atto finale di un percorso iniziato e portato avanti dalla nostra Amministrazione».
Beppe Malò
