
ALBA «Perché parlare di rito, di ritualità in un tempo in cui se ne vede la progressiva scomparsa? Non è una scelta controcorrente, ma un tentativo di affermare e sottolineare il senso che i riti occupano nella nostra vita e senza i quali essa lo perde»: così parla Francesco Cordero, presidente di Intonando, introducendo la quarta edizione del festival Profondo umano, che si terrà ad Alba nelle prossime settimane col titolo “Arcani sensi. La vita e i suoi riti”. Una serie di incontri sui temi della spiritualità, dell’esplorazione dell’anima umana e dei grandi interrogativi esistenziali.
La presentazione in sala Bubbio

La presentazione della rassegna si è tenuta venerdì 30 agosto, alle 17.30 nella sala Teodoro Bubbio del palazzo comunale di Alba. Poi, nel coro della Maddalena, è stata inaugurata la mostra “Essenza rituale”, allestimento di opere di Cristina Saimandi e Martina Gagliardi curato da Francesca Carbone, fondatrice di Gart arte contemporanea con sede a Neive. Le artiste proporranno due installazioni: Custodi d’acqua, dedicata al riequilibrio dell’intelligenza umana con quella della natura e alla loro coesistenza sul pianeta; Anima raccolta II, che esplora i temi della fragilità, della vulnerabilità e della speranza. L’esposizione resterà aperta fino al 22 settembre il martedì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19.30; il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30.
Il programma dei primi eventi del festival
Il festival è proseguito sabato 31 agosto alla Cantina Terre del Barolo con la proiezione in anteprima del film Onde di Terra, diretto da Andrea Icardi e con la partecipazione di Paolo Tibaldi, Lucio Aimasso ed Erica Landolfi.
La serata ha avuto un successo debordate di pubblico. Mille persone hanno assistito al film che si apre con una citazione di Cesare Pavese: «Sorridere è vivere come un’onda o una foglia, accettando la sorte. È morire a una forma e rinascere a un’altra. È accettare, accettare, se stesse e il destino».
Spiega il regista santostefanese: «Il film è il frutto del lavoro degli ultimi anni. Racconta una storia a cui tengo molto perché incarnata nell’anima di questa terra. Vorrei ringraziare Renato Sevega della Siscom di Cervere per aver creduto in me e nel progetto». Il film è ambientato nel 1973: il giornalista Remo si adopera per trovare una moglie all’amico di sempre Amedeo, che vive in alta Langa e lavora la terra. Per suo conto scrive lettere colme di sentimenti destinate a Fulvia, ragazza calabrese di Brancaleone, paese in cui Cesare Pavese fu confinato negli anni Trenta.
Aggiunge Tibaldi: «È il film che volevo fare, quello che più mi rappresenta. Un’esperienza che ha messo insieme due mie grandi passioni: la storia del territorio e la recitazione. Tutta la trama è intrisa di ritualità, tema centrale dell’intero festival». La data successiva sarà il 4 settembre, alle 21 al cinema Moretta per la proiezione di un altro film, Venire al mondo di Remo Schellino. Venerdì 6, nella chiesa della Natività di Maria a Mussotto, la giovanissima teologa albese Noemi Beccaria presenterà il suo libro Politica come tempo opportuno insieme a Maurizio Marello, già sindaco di Alba e consigliere regionale, e Duilio Albarello, professore di teologia al seminario di Fossano e autore.

Il filo rosso della rassegna, della mostra e del film è la profondità della riflessione su temi universali. La conclusione di Cordero: «Viviamo in un tempo della comunicazione senza comunità, del baccano e del rumore vuoto, in cui spesso ci ritroviamo a girare su noi stessi per finire soli. Questo è il paradosso più grande nell’era dell’overdose comunicativa. Profondo umano getta un seme di riflessione e speranza, che vada oltre il narcisismo collettivo per arrivare alla vera connessione di cui oggi abbiamo bisogno». Il festival continuerà quest’anno fino al mese di dicembre.
m.v.
