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Circa 100 utenti coinvolti dalla cooperativa Insieme, ma gli ordini sono in calo e si cercano clienti

Oggi, per quanto riguarda il laboratorio interno, il presidente Francesco Monticone si trova a lanciare un appello: «Abbiamo bisogno di nuove realtà che ci sostengano: purtroppo, negli ultimi mesi, abbiamo avuto meno ordini del solito»

Circa 100 utenti coinvolti dalla cooperativa Insieme, ma gli ordini sono in calo e si cercano clienti
Il laboratorio Gira e rigira.

ALBA  Trentacinque anni. È una storia radicata nell’Albese quella della cooperativa Insieme, nata nel 1989 per offrire occasioni lavorative – e non solo – alle persone con disabilità o in generale in condizioni di svantaggio.

Oggi, per quanto riguarda il laboratorio interno – che si occupa di confezionamento, assemblaggio e di altre attività per conto di aziende della zona –, il presidente Francesco Monticone si trova a lanciare un appello: «Abbiamo bisogno di nuove realtà che ci sostengano: purtroppo, negli ultimi mesi, abbiamo avuto meno ordini del solito. La nostra non è tanto un’attività economica, ma sociale».

Il calo degli ordini 

Il motivo della difficoltà è che alcune ditte, per problemi interni, hanno scelto di non esternalizzare più il servizio: «Per noi, significa non assicurare un’occupazione a persone per le quali questa entrata è molto importante, anche sul fronte relazionale. La nostra cooperativa è nata con un obiettivo principale: cercare di cambiare la vita di chi ha bisogno di sostegno. Recarsi in laboratorio insieme a tutti gli altri può cambiare una giornata e lasciare un segno indelebile all’interno di percorsi non certo semplici».

Lo scorso anno, sono stati circa cento gli utenti coinvolti in attività occupazionali da Insieme, la cui sede si trova in via Pola: «Ciascuno partecipa secondo un progetto personalizzato. L’inserimento avviene spesso tramite il consorzio socioassistenziale Alba, Langhe e Roero. Purtroppo, a causa del calo delle commesse, siamo stati costretti a ridurre il numero dei partecipanti. Ci basterebbe un nuovo cliente per iniziare a risollevare la situazione».

Gira e rigira e il centro diurno

Oltre ai laboratori, la cooperativa gestisce anche un centro diurno da venti posti, sempre per le persone con disabilità. E l’attività legata al recupero degli abiti usati: «Con Gira e rigira, raccogliamo indumenti, a cui diamo una nuova vita. Li vendiamo nel nostro negozio in via Santa Barbara a prezzi molto bassi. In questo modo, creiamo un’attività occupazionale ulteriore e offriamo abiti a chi vive in condizioni economiche precarie».

Francesca Pinaffo

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