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Il nuovo Piano Casa in Manovra: fringe benefit fino a 5.000 euro per chi si trasferisce oltre 100 km

La Manovra finanziaria 2025 prevede delle novità in tema di fringe benefit: ecco tutto quello che c'è da sapere.

Il nuovo Piano Casa in Manovra: fringe benefit fino a 5.000 euro per chi si trasferisce oltre 100 km

PIANO CASA Nella nuova Manovra finanziaria 2025, che si appresta ad essere discussa dal Parlamento, spunta il Piano Casa che prevede incentivi fiscali fino a 5.000 euro per i neoassunti che accettano di trasferirsi a più di 100 chilometri.

Nuove agevolazioni per chi si trasferisce oltre 100 km 
La legge di bilancio per il 2025 introduce importanti novità in tema di fringe benefit. Tra le misure più rilevanti si distingue, come accennato, l’agevolazione fino a 5mila euro per i nuovi assunti che accettano di trasferire la propria residenza oltre 100 chilometri dal luogo di lavoro.

La proposta, fortemente voluta da Confindustria, punta a incentivare la mobilità lavorativa e a facilitare il reperimento di manodopera, soprattutto per quelle aziende che non riescono a trovare personale nelle vicinanze. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha proposto questo strumento durante gli incontri con il Governo, portando avanti le istanze di numerose imprese.

Molte aziende si trovano infatti a dover ampliare la ricerca di personale a causa della carenza di manodopera locale, ma incontrano difficoltà nell’attirare lavoratori per via dei costi legati agli spostamenti e al cambio di residenza. L’incentivo mira, quindi, a coprire le spese di affitto o manutenzione degli immobili, alleviando il peso economico per i neoassunti.

La conferma dei fringe benefit esentasse anche per il 2025
Oltre alla novità per i neoassunti, la manovra conferma anche per il 2025 la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit destinati ai lavoratori dipendenti. Per la generalità dei lavoratori rimane fissata a mille euro, mentre per i dipendenti con figli fiscalmente a carico il tetto massimo è di 2mila euro.

Tra i beni che non concorrono alla formazione del reddito sono inclusi i rimborsi per le utenze domestiche e l’affitto della prima casa.

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