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Prima riunione del Consiglio provinciale, Gatto: «Alba deve poter rappresentare la capofila»

Domenica 29 settembre le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cuneo

NELLA GRANDA Dopo le elezioni di domenica 29 settembre, durante le quali gli amministratori della Granda hanno scelto i consiglieri provinciali in carica per i prossimi due anni, la prima seduta del rinnovato Consiglio si è tenuta stamattina, venerdì 18 ottobre, sede di via Nizza.

I 2.003 votanti, pari al 71,15 per cento degli aventi diritto, hanno scelto Alberto Gatto, Davide Sannazzaro, Loris Emanuel e Stefania D’Ulisse per la lista di centrosinistra La nostra Provincia; Massimo Antoniotti, Simone Manzone, Roberto Baldi e Rocco Pulitanò per Ripartiamo dalla Granda, di centrodestra; Pietro Danna, Silvano Dovetta, Vincenzo Pellegrino e Ivana Casale sono gli eletti nella lista centrista Patto civico per la Granda.

Abbiamo contattato alcuni dei rappresentanti della nostra zona per conoscere la loro visione del futuro della Granda.

Gatto: «Alba deve poter rappresentare la capofila per un intero territorio»

L'INTERVISTA / I primi cento giorni da sindaco di Alberto Gatto
Alberto Gatto

Sindaco di Alba da giugno, eletto consigliere comunale per la prima volta nel 2009, dal 2014 al 2019 è stato assessore ai lavori pubblici e, nello scorso mandato, consigliere di opposizione. Alberto Gatto, 34 anni, alle elezioni provinciali ha ottenuto 5.087 voti.

«La mia candidatura è nata dalla volontà di avere un rappresentante di Alba, Langhe e Roero nel Consiglio provinciale. Considerato il fatto che l’impegno non sottrae tempo alla città da me amministrata, abbiamo ritenuto che la figura del sindaco tra i 12 consiglieri fosse sinonimo di una rappresentanza forte. Ci sono diversi temi che ci toccano da vicino. Penso alla viabilità, le grandi infrastrutture, la tangenziale di Alba e il collegamento autostradale. Oltre, poi, all’edilizia scolastica. A tal proposito, è in costruzione, da parte della Provincia, la palestra dei licei in zona H. Per questo e altri cantieri occorrerà avere un occhio di riguardo».

Sul risultato, aggiunge: «Se si contano le preferenze, rispetto alla maggioranza consiliare ho preso un voto in più, mentre un altro è arrivato dalla zona. Alba deve rafforzare il suo ruolo di capofila di un territorio come le Langhe e il Roero. In Provincia, insieme a Manzone e Antoniotti, cercheremo di farlo al meglio. Soprattutto con il sindaco di Guarene, già da prima mi confrontavo sui temi comuni. Ora, per poter iniziare a operare, attendiamo le deleghe che concederà Robaldo».

Antoniotti: «Il nostro ente va riformato, non solo sull’elezione»

Massimo Antoniotti è il nuovo vicepresidente della Provincia di Cuneo
Massimo Antoniotti

Massimo Antoniotti è alla sua terza esperienza nel Consiglio provinciale. Nato nel 1970, primo cittadino del paese di Borgomale dal 2004 al 2019 e ora consigliere, ha ottenuto 4.976 voti ponderati. Nella scorsa tornata era risultato il più votato con 7.568. È stato vicepresidente dell’ente e, nel breve periodo del passaggio di consegne tra Federico Borgna e Robaldo, ha assunto la presidenza.

«Con entrambi ho lavorato bene», commenta, «anche se la Provincia è un ente che va riformato. Va bene l’elezione diretta, ma per me il punto principale riguarda la dotazione economica e di personale. La Provincia vive di risorse proprie, derivanti per esempio da Ipt e Rc auto, più qualche fondo previsto dai due decreti bitumature e ponti. Nella Granda si devono gestire 3.300 chilometri di strade, di cui mille – all’ottanta per cento collinari – nel reparto di Alba. Se avessimo i soldi potremmo metterle tutte a posto in un mese e mezzo. Invece dobbiamo fare di necessità virtù e andare avanti cento metri alla volta. L’Anas, al contrario, conta su dotazioni ben superiori».

Per le scuole «se si escludono tutti gli interventi finanziati dal Pnrr ci dobbiamo limitare alla sola manutenzione ordinaria. In altri ambiti, come ambiente, caccia e pesca, grazie invece a un contributo della Regione abbiamo assunto di recente diciassette nuove guardie».

Poi, riguardo al risultato elettorale, Antoniotti ha aggiunto: «Ammetto che sono molto soddisfatto, purtroppo il sistema del voto ponderato privilegia i grandi Comuni. In tutto, ho ricevuto oltre 250 preferenze mentre, nelle grandi città, ne bastano anche solo una ventina». 

Il Roero si stringe attorno all’unitaria candidatura del guarenese Manzone

Prima riunione del Consiglio provinciale, Gatto: «Alba deve poter rappresentare la capofila» 1
Simone Manzone

Il più votato dei candidati consiglieri è stato Simone Manzone. Classe 1987, il sindaco di Guarene dal 2019 in precedenza era stato consigliere comunale. Nella tornata del 29 settembre ha raccolto 6.938 voti ponderati. Nello schieramento di centrodestra rappresenta, insieme ad Antoniotti e Baldi, l’ala di Forza Italia.

Il neoconsigliere ci tiene a specificare che «la scelta di concorrere è nata dalla volontà di un territorio, il Roero, di stringersi attorno a una candidatura unitaria. L’assemblea dei sindaci ha puntato su una persona che potesse rappresentarli e diversi di loro hanno rinunciato a presentarsi proprio per questa ragione. Essere stato il più votato di tutti è un motivo di grande orgoglio e riflette la voglia d’affermazione del Roero».

In attesa di conoscere le deleghe, Manzone dice: «Porterò la voce della mia zona ma, con rispetto e intelligenza, presterò attenzione alle esigenze di tutta la Granda. Poi, contando sul prezioso supporto dei dipendenti, cercheremo di agire sulle criticità e sulle priorità del territorio. Sono tantissimi i temi, a partire dalla viabilità. Sarà necessario prestare attenzione alla manutenzione ordinaria e straordinaria, raccoglieremo le istanze, spendendo bene le risorse che abbiamo».

Per l’edilizia scolastica, «negli ultimi anni, grazie ai fondi ministeriali, sono stati aperti molti cantieri. La Provincia dovrà avere un occhio di riguardo per gli edifici in cui studiano i cittadini di oggi e domani». Con i colleghi consiglieri «sarà per me un piacere collaborare. Per l’Albese, lavorerò a stretto contatto con Antoniotti e Gatto». 

Davide Barile

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