
RODDINO È stato presentato la scorsa settimana il progetto di riqualificazione dello sferisterio, di cui sarà oggetto in particolare il muro d’appoggio. L’intervento sarà realizzato grazie a un contributo di 25mila euro erogato nell’ambito del bando Distruzione della fondazione Crc, iniziativa nata nel 2017 con l’obiettivo di ripristinare la bellezza paesaggistica di zone in stato di abbandono e in condizioni di degrado.
Il recupero rientra nell’ottica di valorizzazione e sviluppo locale portata avanti dall’Amministrazione del sindaco Marco Andriano.
Su un crinale panoramico, in località Lopiano, lungo il percorso Bar to Bar e di altri sentieri escursionistici, c’è lo sferisterio realizzato negli Anni ’90, con muro in cemento lungo 90 metri e una rete alta 12. Si tratta di strutture di forte impatto visivo, la cui presenza ostruisce la visuale sul paesaggio.
L’Amministrazione comunale negli ultimi anni ha iniziato un’opera di recupero con un primo studio di fattibilità su parte dell’area prevedendo una struttura coperta, campi sportivi e impianto fotovoltaico, oltre a interventi che hanno già portato alla realizzazione di un parco giochi, un belvedere e un giardino botanico frequentati dalla comunità, dalle scolaresche e da Estate ragazzi. Sebbene lo sferisterio non sia funzionante da oltre un decennio, durante la pandemia è stato utilizzato da parte della comunità. Ora l’Amministrazione intende demolire la rete del vecchio campo da pallapugno e migliorare lo spazio verde che oggi ospita un giardino e un piccolo parco per bambini.
Lunedì 7 il progetto è stato illustrato ai roddinesi dagli architetti Davide Vero ed Elisa Gandino dell’associazione Unterritorio, che si occupa di progettazione e valorizzazione culturale.
Come richiesto dal bando della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, che vuole il coinvolgimento delle comunità nel processo di progettazione, realizzazione e condivisione dell’intervento, la cittadinanza roddinese è stata coinvolta sin da febbraio attraverso studi preliminari, questionari e presentazioni pubbliche, che hanno portato alla redazione di uno studio di fattibilità sull’area e sul concentrico.
In particolare, è emersa la necessità di avere degli spazi di aggregazione che possano permettere delle attività per tutti. Successivamente si è immaginato di completare l’area con altre strutture destinate al gioco e all’incontro.
Elisa Pira
