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Dall’Alba volley allo stage di qualificazione nazionale: la storia di Giorgia Pisano

La giovane giocatrice, classe 2009, è arrivata ad Alba dalla Liguria per seguire la sua passione per la pallavolo. Per la società albese, è la settimana giocatrice ad essere convocata dalla Federazione

Dall'Alba volley allo stage di qualificazione nazionale: la storia di Giorgia Pisano
Giorgia Pisano.

ALBA «Non me lo aspettavo: è stata un’esperienza incredibile, che spero possa rappresentare un inizio importante». Giorgia Pisano, classe 2009, giocatrice dell’Alba volley, è stata convocata dalla Federazione italiana di pallavolo per uno stage di qualificazione nazionale. Dall’8 al 10 dicembre, sul campo del centro Pavesi Fipav a Milano, si è allenata con ragazze provenienti da tutta Italia, ritenute promettenti e pertanto da seguire nel loro percorso. Per la società albese, Giorgia è la settima giocatrice a essere convocata.

La sua è una storia di dedizione e di scelte. Come quelle che spingono un’adolescente a trasferirsi in un’altra regione, proprio per seguire i suoi obiettivi. La giovane giocatrice, che è arrivata sotto le torri due anni fa, è originaria della zona di Andora: «Ho iniziato con la pallavolo da bambina. Nella squadra della mia città, ero allenata da mia madre. In terza media, mi sono trasferita a Cuneo, per giocare nella Granda volley. Vivevo con mia zia, ma non è stato comunque semplice, perché ho lasciato tutta la mia realtà». Da Cuneo è arrivata ad Alba: «Ho sempre aspirato al meglio: conoscevo già la dimensione albese e oggi posso dire di essere molto soddisfatta della mia scelta, perché ho trovato una seconda famiglia».

Giorgia al momento gioca nell’Under 16, nell’Under 18, in Serie D e nella B2. Prosegue: «Finita l’ultima stagione, ho deciso di rimanere, anche per vivere l’esperienza della B2. Adesso abito in alloggio con alcune compagne e frequento l’istituto Einaudi, indirizzo ragioneria». Per quanto riguarda i giorni a Milano, prosegue: «Eravamo 24 ragazze, provenienti da tutta Italia. Ho vissuto allenamenti intensi. E, se normalmente gioco come schiacciatrice, mi è stato assegnato il ruolo di libero: l’obiettivo era proprio valutare la capacità di ognuna di adattarsi a una squadra diversa e in situazioni inedite. Dopo la sorpresa iniziale, mi sono lasciata andare e mi sono divertita molto: credo di aver dato il cento per cento delle mie capacità».

Tornata a casa, Giorgia ha ripreso la sua routine nell’Alba volley: «Lo sport, come scherzo sempre, occupa otto giorni su sette per me. Tra allenamenti e partite, mi restano pochissimi momenti liberi. La lontananza dalla famiglia resta l’aspetto più difficile, perché a 15 anni di solito si vive con i propri genitori. Nel mio caso, non torno ad Andora dal 22 agosto. La pallavolo è una vera e propria scelta di vita: richiede molto impegno, ma mi rende davvero felice». E sono questi i valori che porta avanti la società sportiva albese, nata nel 2005.

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Giorgia Pisano con le compagne di squadra della B2.

Due settimane fa, per festeggiare il traguardo di Giorgia Pisano, è stata organizzata una cena, con i dirigenti, i tecnici, i sostenitori e le compagne di squadra. Le è stata anche consegnata una targa.

Oggi sono un centinaio le iscritte all’Alba volley, dalle bambine che si avvicinano a questo sport alle giocatrici adulte, per un totale di 16 squadre. Nell’albo d’oro, spicca il nome dell’albese Sara Bonifacio, campionessa che ha mosso i primi passi nella società, dove è rimasta per sei annate. Oggi gioca a Novara.

Il quartier generale è nel palazzetto in via Generale Dalla Chiesa. L’attuale presidente è Gianpiero Vietto, che di recente ha ricevuto il testimone da Lorenzo Fogliani, che ha guidato la società fin dagli inizi. Racconta Bartolomeo Salomone, che ne è stato il fondatore: «Oltre alla dimensione competitiva, lo sport ha anche una valenza sociale ed educativa. Ed è quello che da sempre cerchiamo di portare avanti con l’Alba volley, con non poche difficoltà, perché il tessuto in cui ci muoviamo non sempre è così favorevole. La nostra città, per fortuna, ha molte realtà sportive, per un bacino geografico limitato, che rende un po’ complesso avere nuove iscritte».

E aggiunge: «La pallavolo a livelli agonistici implica l’im-pegno delle giocatrici e anche delle loro famiglie. Ma, da subito, si cerca di trasmettere la passione necessaria per proseguire, quando c’è talento». Da pochissimo, è anche arrivato in città Marco Relato, il nuovo allenatore della B2.

Conclude Bruno Ceretto, storico sostenitore della società: «Per mantenere una realtà come questa, serve una rete solida. Il nostro obiettivo è fare crescere le atlete e tutto il gruppo, in senso qualitativo: una giocatrice dà il meglio di sé quando si trova in una squadra coesa e si allena in un ambiente sicuro, seguita al meglio. Per questo, quando si raggiungono dei traguardi, siamo tutti orgogliosi».

 Francesca Pinaffo

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