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Emergenza casa/ I proprietari di immobili possono fare la differenza: la proposta di Homefull

Da novembre, è entrato nel vivo un progetto innovativo per affrontare il blocco del mercato degli affitti, un mix tra diffidenza e interessi economici

Emergenza casa/ I proprietari di immobili possono fare la differenza: la proposta di Homefull

ALBA C’è un terzo settore che sta cercando di fare la differenza sul problema casa. A ottobre è nato il progetto Homefull, che da novembre è entrato nel vivo.

Ne fanno parte diverse realtà già note: l’impresa sociale Weco, che tra Langhe e Roero ha già avviato l’Accademia della vigna; la Frati minori Piemonte Onlus, che ha aperto uno sportello sotto le torri; la fondazione Don Gianolio, che tra i suoi scopi ha proprio il sostegno ai lavoratori dal punto di vista abitativo; Apro formazione, che ogni giorno si occupa di inclusione con i giovani; il Cicsene di Torino, attivo da 50 anni sul tema delle politiche per la casa, sviluppando soluzioni di vario tipo.

Il progetto ha ottenuto il supporto della fondazione Crc e della Crt. Spiega Martina Amisano di Weco: «Abbiamo iniziato con una fase di analisi. Siamo arrivati alla conclusione che esiste una questione economica e una seconda legata alla fiducia».

Se da un lato chi oggi dispone di un alloggio guadagna di più entrando nel circuito degli affitti turistici, esiste anche una diffidenza nei confronti di chi è straniero: «Parliamo di persone che magari lavorano già e fanno parte di progetti, come può essere Accademia, ma che non hanno modo di spendere sul territorio la loro credibilità sociale».

Ecco l’idea di Homefull: tramite una specifica polizza salva-affitti, si attivano una serie di garanzie per i proprietari, come il recupero di 12 mensilità, qualora gli inquilini di rivelino insolventi. Il progetto intende inserire negli alloggi persone che hanno già avviato un percorso sul territorio, entrate pertanto nel circuito dei vari partner. «Si prevede anche l’avvio di un corso di formazione specifico, legato alla gestione della casa per chi ne ha bisogno, da parte di Apro», aggiunge Amisano.

Per gli stranieri che entreranno nel progetto, verrà attivato anche un prestito infruttifero, «perché molto spesso chi è migrante destina tutto ciò che guadagna alla sua famiglia nel Paese d’origine, tenendo poco per sé». Insomma, Homefull punta a sbloccare la situazione in modo concreto. Dice Olindo Cervella, presidente della fondazione Don Gianolio: «Vogliamo rendere il territorio un luogo più inclusivo per chi vuole costruirsi un futuro». Dalla Frati minori, aggiungono: «Rivolgiamo un forte appello a tutte le istituzioni e al mondo dell’imprenditoria locale, perché uniscano le forze».

I referenti di Apro ribadiscono che «tutte le filiere produttive della nostra area non trovano personale e che pertanto bisogna fare rete anche sul fronte abitativo». Per il Cicsene, «questo progetto punta ad affrontare le paure dei proprietari». Ora la sfida è trovare gli alloggi nell’Albese. Per contattare Homefull, si può chiamare il numero 375-82.83.341

Francesca Pinaffo

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