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La Fiera 2024 è finita: si apre la sfida del dopo Allena

ALBA Dopo due mesi intensi, domenica 8 dicembre si è conclusa la novantaquattresima edizione della Fiera del tartufo. E, in base a ciò che si sa a oggi, sarà l’ultima con Liliana Allena presidente dell’ente Fiera di Alba, che organizza e gestisce la manifestazione.

Il suo secondo mandato scadrà a fine anno: nominata da Maurizio Marello e confermata da Carlo Bo, non sarà più eleggibile in base allo statuto in vigore. La decisione sulla successione spetterà al sindaco, ma al momento non ci sono indicazioni. Caterina Pasini, assessora al turismo, si è limitata a commentare: «Prima di parlare di rinnovo, attenderemo il prossimo anno». Di nomi, al momento, non ne circolano. Ma di certo, per chiunque prenderà il suo posto, la posta in gioco sarà alta, vista la crescita vissuta dalla Fiera nell’ultimo decennio.

È la stessa Allena a ricordarlo: «II bilancio è più che triplicato e i numeri ci raccontano di un impatto sull’economia della sola provincia di Cuneo pari a oltre 42 milioni: ogni euro investito nella Fiera ne porta 55 sul territorio. Siamo passati da sei a nove settimane, dai tre dipendenti del 2015 agli attuali sette. Abbiamo anche un direttore, Stefano Mosca».

La crescita non è fatta solo di numeri: «Abbiamo ampliato soprattutto l’offerta culturale: la manifestazione si è messa a disposizione del territorio per accompagnare un processo di cambiamento, con al centro il tartufo e gli chef. Acquisita la notorietà del prodotto, la Fiera si è sempre più posta al servizio del mondo della ristorazione, per stimolare un dibattito globale sui grandi temi del nostro tempo. Ci siamo impegnati nel promuovere la tutela e la salvaguardia degli ambienti tartufigeni».

Secondo Allena, «la forza del territorio sta nella capacità di lavorare in squadra, mettendo in campo preziose sinergie tra pubblico e privato per guardare nella stessa direzione». Sul dopo, nemmeno lei si pronuncia, se non con qualche consiglio: «A mio avviso, il modo migliore per proseguire nel solco tracciato è lavorare in continuità. Tradizione e innovazione sono un binomio che funziona molto bene quando, alla capacità di mantenersi saldi nelle proprie radici, si unisce la propensione a sperimentare sempre di più».

Passando attraverso le difficoltà dei due anni della pandemia, la presidente conclude con alcuni ricordi: «Sono due i momenti che mi porto nel cuore: la consegna del tartufo a papa Francesco e la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un ricordo speciale va alle persone con le quali si è incrociato il mio percorso: il merito dev’essere condiviso con tutti loro».  

Davide Barile

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