
ALBA Giuseppe Cottolengo nacque a Bra nel 1786 e morì a Chieri nel 1842. Tra le tappe importanti della vita del santo ci fu, il 2 settembre 1827, la cosiddetta “ispirazione carismatica” grazie alla quale iniziò la propria opera a sostegno dei bisognosi e dei derelitti. Nello specifico, il Cottolengo fu colpito dalla vicenda di Giovanna Maria Gonnet, giovane torinese al sesto mese di gravidanza e affetta da tubercolosi, la quale fu rifiutata da tutti gli ospedali cittadini per timore delle infezioni scaturite dalle perdite di sangue.
In vista del bicentenario della ricorrenza, la reliquia del santo sta facendo tappa in tutti gli istituti legati alla sua eredità. Alla Piccola casa della divina Provvidenza di Alba arriverà martedì 7 gennaio. Davanti all’oggetto sacro, alle 16 si terrà un momento di preghiera nella cappella. Il giorno successivo, mercoledì 8 alle 10, monsignor Marco Brunetti celebrerà la Messa. Seguirà, alle 13.45, l’incontro con gli operatori della casa. Giovedì 9 alle 15 si svolgerà un nuovo momento di preghiera in tutti i reparti e, venerdì 10, dopo la Messa delle 21, è in programma un momento di festa.
Spiega suor Marta Marini, direttrice della struttura albese: «Il pellegrinaggio è iniziato il 2 settembre a Torino. Dopo il Piemonte, la reliquia, che solitamente si trova nella casa di Torino, girerà tutta Italia e, in seguito, raggiungerà le sedi sparse per il mondo. Siamo presenti in Svizzera, Stati Uniti, Ecuador, India, Kazakistan, Kenia ed Etiopia. Oltre all’assistenza ad anziani e disabili, i religiosi gestiscono ospedali, scuole e, in Africa, centri di assistenza per malati di Aids».
Ad Alba «sono ricoverati cento ospiti, siamo nove suore e cinquanta dipendenti. Ci supportano diverse associazioni e gruppi, per un totale di un centinaio di volontari». d.ba.
