
ISTRUZIONE Il liceo scientifico Cocito di Alba sta per avviare un progetto sperimentale disciplinato da un protocollo ministeriale: la classe “rondine”. Ne parla la dirigente, Anna Viarengo: «Gli studenti, in questi ultimi anni, hanno manifestano un po’ di insofferenza nei confronti delle istituzioni scolastiche. Ed è così che abbiamo iniziato a interrogarci su come intervenire».
Da questa percezione, nasce una strategia innovativa, il cui obiettivo è fare stare bene i ragazzi in una scuola in evoluzione, che non deve soltanto insegnare in senso stretto, ma anche contribuire a sviluppare le cosiddette competenze trasversali di ogni studente.
La classe “rondine” fa parte del più ampio progetto Ulisse: tramite tutor e docenti, si punta ad accompagnare i giovani allo scoperta del sé e degli altri. La dirigente è stata la prima a essere formata. In seguito, il collegio docenti ha deciso di preparare altri quindici insegnanti.
Il percorso ha avuto una durata di circa tre mesi: una parte residenziale, nel borgo di Rondine cittadella della pace, a circa 10 chilometri da Arezzo, e una parte on-line. L’istituzione, all’inizio di ispirazione francescana, è nata in appoggio a uno studentato internazionale, dove giovani provenienti da Paesi in conflitto sperimentavano la pace. Nel tempo, il progetto ha assunto una dimensione areligiosa ed è aperta a ogni credo.
Nel modello dello studentato di Arezzo, la classe “rondine” è al quarto anno. La docente Giovanna Morone, coordinatrice dell’iniziativa, spiega: «Al Cocito, la prima sezione partirà a settembre 2025: ci aiuteranno i consulenti del progetto. Sarà articolata su 29 ore settimanali, due in più della classica proposta formativa, coperte da un tutor che guiderà i ragazzi: non sarà un insegnante, ma un mediatore di conflitti, capace di condurre la classe».
Sarà compito di questa figura portare avanti un percorso di educazione alla pace. Come didattica, verrà data una forte attenzione al contesto geopolitico, con l’intento di sviluppare un pensiero critico.
Le attività di educazione civica saranno implementate tramite azioni concrete, che porteranno alla conoscenza delle associazioni del territorio, dal sociale al caritativo.
Aggiunge la docente: «Nell’ambito di Ulisse, ogni istituto ha una certa autonomia, declinando la proposta proprio intorno al tema più ampio dell’educazione alla pace. Nel caso del Cocito, abbiamo deciso di puntare sulla geopolitica».
Il Comune di Alba ha già un Ufficio della pace, «il segno di una certa sensibilità sull’argomento e una base di partenza concreta per questa nuova realtà», conclude Morone.
Filippo Bonardo Conti
