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Il Piemonte rinascimentale di Macrino d’Alba e della chiesa di San Giovanni

Il Piemonte rinascimentale di Macrino d'Alba e della chiesa di San Giovanni 2
Una visita del Fai (foto d'archivio)

LA GUIDA Nella storia dell’arte esiste un pregiudizio legato al Rinascimento in Piemonte: per lungo tempo si è pensato che, dopo il Medioevo e prima dell’età Barocca, le manifestazioni artistiche nella nostra Regione si fossero limitate a imitazioni del passato.

Il Piemonte rinascimentale di Macrino e San Giovanni di AlbaPer contribuire a sfatare questo luogo comune la casa editrice Capricorno ha pubblicato il volume Piemonte rinascimentale. Si tratta di una guida scritta dagli storici dell’arte Simone Caldano e Serena D’Italia che, in 240 pagine, approfondisce con schede tecniche e fotografie 55 luoghi piemontesi legati al periodo rinascimentale.

In Provincia di Cuneo è segnalata anche la chiesa di San Giovanni di Alba, tra le più antiche della città «dopo la cattedrale di San Lorenzo e la scomparsa chiesa di Santa Maria del Ponte». Più volte rimaneggiata fino all’Ottocento, al suo interno conserva preziose opere, provenienti in parte dalla soppressa chiesa di San Francesco.

Degna di nota è la Madonna con il Bambino tra sant’Agostino e santa Lucia di Gian Giacomo de Alladio (1460-1520). Conosciuto come Macrino, nel libro si dà una spiegazione sul soprannome, che deriverebbe da macrinus, ossia magrolino.

Altri luoghi citati nelle nostre vicinanze sono le chiese di San Lorenzo a Saliceto; Santa Maria Assunta, San Secondo e Santa Maria Nuova ad Asti; Santa Maria Annunziata a Roccaverano.

Davide Barile

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